lunedì 28 novembre 2016
Pohorska Transverzala Agosto 2016
Un Agosto particolarmente instabile ci portò nuovamente a Maribor per provare la Pohorska Transverzala (PT) che attraversa tutto l'altopiano del Pohorje.
Approfittando di una delle ultime corse della cabinovia giungemmo alla partenza della nostra pedalata nel tardo pomeriggio, cosa che non ci consentì un gran chilometraggio prima della sosta notturna a Ruska Koca.
Da prendere in considerazione dove fermarsi perché la prima parte del percorso non offre molte soluzioni, comunque piuttosto rustiche e relativamente economiche.
Alla mattina ci accolse una leggera pioggerellina e una temperatura piuttosto bassa, per fortuna la pioggia cessò molto presto e la temperatura salì leggermente, evitandoci comunque un'eccessiva sudorazione!!!!
Il nostro punto di arrivo della giornata era Koca pod Kremzarjevim
Il sentiero è molto ben segnato fino ad un piccolo laghetto a cui si arriva dopo aver passato il lago più turistico sotto a Koca na Pesku (Rogla), la PT continua in salita a sx mentre si avrebbe voglia di proseguire a dx in discesa...
Ad un certo punto sentimmo un forte rumore di motori e ci trovammo nel bel mezzo di un set di un film di guerra girato da una troupe indiana, con pullman, roulotte, e tutto quello che può servire per un "esercito" di persone.
Ci sono parecchie salite durette, tra cui quella che porta da Koca na Pesniku a Pungart...
Anche a Pungart la PT è poco segnata, bisogna continuare, come sempre, in salita, pendente, per poi girare a dx sul dritto e, dopo un po', si trova il segnale che ci conferma di essere sulla retta via...
L'ultimo tratto di salita è duro e, nel nostro caso, anche fangoso, continuando così l'alternanza tra tratti spettacolari e tratti da imprecazione, tratti ben segnati (parte est) e tratti dove non è così semplice indovinare la svolta giusta (parte ovest).
Dopo una seconda notte in rifugio ci lanciammo in una discesa di circa 12 km fino a Slovenj Gradec da cui parte una ciclabile che arriva quasi fino a Dravograd dove si prende la ciclabile della Drava, sulla strada che va alla stazione, poco prima del ponte sulla Drava, seguendola più o meno fino a Maribor.
Approfittando di una delle ultime corse della cabinovia giungemmo alla partenza della nostra pedalata nel tardo pomeriggio, cosa che non ci consentì un gran chilometraggio prima della sosta notturna a Ruska Koca.
Da prendere in considerazione dove fermarsi perché la prima parte del percorso non offre molte soluzioni, comunque piuttosto rustiche e relativamente economiche.
Alla mattina ci accolse una leggera pioggerellina e una temperatura piuttosto bassa, per fortuna la pioggia cessò molto presto e la temperatura salì leggermente, evitandoci comunque un'eccessiva sudorazione!!!!
Il nostro punto di arrivo della giornata era Koca pod Kremzarjevim
Il sentiero è molto ben segnato fino ad un piccolo laghetto a cui si arriva dopo aver passato il lago più turistico sotto a Koca na Pesku (Rogla), la PT continua in salita a sx mentre si avrebbe voglia di proseguire a dx in discesa...
Ad un certo punto sentimmo un forte rumore di motori e ci trovammo nel bel mezzo di un set di un film di guerra girato da una troupe indiana, con pullman, roulotte, e tutto quello che può servire per un "esercito" di persone.
Ci sono parecchie salite durette, tra cui quella che porta da Koca na Pesniku a Pungart...
Anche a Pungart la PT è poco segnata, bisogna continuare, come sempre, in salita, pendente, per poi girare a dx sul dritto e, dopo un po', si trova il segnale che ci conferma di essere sulla retta via...
L'ultimo tratto di salita è duro e, nel nostro caso, anche fangoso, continuando così l'alternanza tra tratti spettacolari e tratti da imprecazione, tratti ben segnati (parte est) e tratti dove non è così semplice indovinare la svolta giusta (parte ovest).
Dopo una seconda notte in rifugio ci lanciammo in una discesa di circa 12 km fino a Slovenj Gradec da cui parte una ciclabile che arriva quasi fino a Dravograd dove si prende la ciclabile della Drava, sulla strada che va alla stazione, poco prima del ponte sulla Drava, seguendola più o meno fino a Maribor.
Sella Prasnig Luglio 2016
Siamo partiti dal parcheggio
della vecchia stazione della funivia di Valbruna e, seguendo la
ciclabile Alpe Adria, siamo giunti a Tarvisio, da qui si può
scegliere di attraversare l'abitato per poi prendere la strada che
porta a Sella Nevea (lago di Predil), oppure continuare per la
ciclabile che continua ad offrire spunti interessanti, fino ad
oltrepassare la stazione di Boscoverde e iniziare a correre paralleli
alla strada che porta in Slovenia.
Ad un certo punto sarà
possibile accedere alla suddetta strada per ritornare brevemente
verso Tarvisio, fino alla deviazione a sinistra per Sella
Nevea/Predil.
Giunti a Riofreddo inizia il
sentiero che sale per la valle omonima, non particolarmente
impegnativo fino al raggiungimento di un bivio, dal quale inizierà
una lunga serie di tornanti dove, la pendenza e il fondo di ghiaia e
sassi, fortemente segnato dal ruscellamento delle acque piovane,
renderanno l'ascesa particolarmente dura.
La fatica sarà ripagata
dallo spettacolo delle montagne testimoni silenziose delle nostre
imprecazioni...
Giunti alla sella sono a
disposizione più opzioni per raggiungere Valbruna passando per la
Val Saisera, sempre su sentiero più o meno pendente e dal fondo
pesantemente segnato, ma adesso in discesa...
Itinerario per chi vuole
mettere alla prova amicizie e rapporti sentimentali duraturi...in
ogni caso difficilmente lo si completa tutto pedalando.
Verso Tarvisio sulla ciclabile Alpe Adria
Riofreddo
La salita im-pietrosa
La sella Prasnig
Val Saisera
lunedì 11 luglio 2016
Giro in solitaria Luglio 2016
Dopo il week end "treno & bici" è ora di provare più o meno lo stesso giro, anche se in senso opposto, contando solo sulle proprie forze, inserendo perciò qualche salita, normalmente poco gradite alla mia compagna.
E' strano come, anche chi come me, poco adatto alla salita, ad un certo punto si senta attratto dalle "salite", quelle che portano ai passi, da cui transiti da una valle all'altra.
Non credo che nessuno si "diverta" sulle salite, si fanno principalmente per la soddisfazione di riuscirci, di tenere sotto controllo il proprio cuore per il tempo necessario...e poi dall'altra parte c'è la discesa, questa si finalmente divertente!
Meta del primo giorno Most na Soci, iniziando a risalire l'Isonzo già in territorio italiano per passare poi in Slovenia a Gorizia/Nova Goriza.
A Most na Soci l'Idrija si tuffa nel Soca, creando una sorta di lago.
Il secondo giorno prevede la salita verso Bohinjsko sedlo, per passare nella valle del lago di Bohinj e di Bled, passaggio evitato la Domenica precedente sfruttando il tunnel ferroviario di costruzione austriaca.
Il lago di Bohinj ospita, con mia sorpresa, la squadra olimpica di canottaggio neozelandese, oltre a parecchi altri turisti amanti degli sport acquatici.
La giornata molto calda e il chilometraggio portano ad un incremento delle soste per cui giungo nuovamente a Kranjska Gora nel primo pomeriggio.
In serata pesanti nubi lasciano cadere una bella grandinata seguita da un temporale estivo montano in piena regola.
Il mattino dopo splende nuovamente il sole e la temperatura è attorno ai 16°, ideale per scalare il passo del Vrsic, con i suoi circa 8 km al 14%.
Non so se possa c'entrare la fatica del giorno prima, ma mi è sembrato più duro questo versante, pur essendo più corto.
Ritornato, dopo pochi minuti di discesa sul Soca il caldo si fa nuovamente sentire e l'arrivo a Tolmin necessita di parecchie soste di rifornimento idrico.
L'ultimo giorno rientro a Trieste praticamente per la stessa strada dell'andata, solo con più soste alle fontanelle...è indubbiamente arrivata l'estate!
Quasi lo stesso percorso con due approcci diversi, tenendo in considerazione lo stato di forma e il divertimento, che è il motivo che ci spinge ad andare in giro in bicicletta
E' strano come, anche chi come me, poco adatto alla salita, ad un certo punto si senta attratto dalle "salite", quelle che portano ai passi, da cui transiti da una valle all'altra.
Non credo che nessuno si "diverta" sulle salite, si fanno principalmente per la soddisfazione di riuscirci, di tenere sotto controllo il proprio cuore per il tempo necessario...e poi dall'altra parte c'è la discesa, questa si finalmente divertente!
Meta del primo giorno Most na Soci, iniziando a risalire l'Isonzo già in territorio italiano per passare poi in Slovenia a Gorizia/Nova Goriza.
A Most na Soci l'Idrija si tuffa nel Soca, creando una sorta di lago.
Il secondo giorno prevede la salita verso Bohinjsko sedlo, per passare nella valle del lago di Bohinj e di Bled, passaggio evitato la Domenica precedente sfruttando il tunnel ferroviario di costruzione austriaca.
Il lago di Bohinj ospita, con mia sorpresa, la squadra olimpica di canottaggio neozelandese, oltre a parecchi altri turisti amanti degli sport acquatici.
La giornata molto calda e il chilometraggio portano ad un incremento delle soste per cui giungo nuovamente a Kranjska Gora nel primo pomeriggio.
In serata pesanti nubi lasciano cadere una bella grandinata seguita da un temporale estivo montano in piena regola.
Il mattino dopo splende nuovamente il sole e la temperatura è attorno ai 16°, ideale per scalare il passo del Vrsic, con i suoi circa 8 km al 14%.
Non so se possa c'entrare la fatica del giorno prima, ma mi è sembrato più duro questo versante, pur essendo più corto.
Ritornato, dopo pochi minuti di discesa sul Soca il caldo si fa nuovamente sentire e l'arrivo a Tolmin necessita di parecchie soste di rifornimento idrico.
L'ultimo giorno rientro a Trieste praticamente per la stessa strada dell'andata, solo con più soste alle fontanelle...è indubbiamente arrivata l'estate!
Quasi lo stesso percorso con due approcci diversi, tenendo in considerazione lo stato di forma e il divertimento, che è il motivo che ci spinge ad andare in giro in bicicletta
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