martedì 26 agosto 2014

Summer holiday-MOUNTAIN

Modificato l'assetto del bagaglio e aggiunto qualche indumento pesante, vista la recente esperienza balneare, siamo partiti alla volta di Kraniska Gora.
Da Sezana abbiamo preso il treno per Most na Soci e da qui abbiamo proseguito verso Tolmin.
Il treno sloveno per le bici è comodo ma bisogna caricarle nell'apposito vano, posto ad una discreta altezza, pur se aiutati dal controllore è meglio scaricare il bagaglio.
Da Tolmin abbiamo seguito la ciclabile segnata sulle carte slovene che corre parallela alla strada normale, pittoresca ma piuttosto stretta e trafficata, stando sulla sponda opposta dell'Isonzo.
La strada passa per alcuni paesetti ed è praticamente priva di traffico.


Giunti al ponte di Napoleone ci siamo fermati a guardare i funamboli del kayak, per continuare poi in discesa, evitando così di passare per Kobarid, costeggiando il fiume fino a trovare una strada bianca che con una salita ci ha fatto sudare parecchio, soprattutto per il clima da foresta amazzonica.


La strada bianca termina sulla strada asfaltata da seguire fino a Trnovo ob Soci, qui si va verso il campeggio posto alla fine del paese e oltrepassato il ponte in cavo d'acciaio, si riprende la “ciclabile”.
La ciclabile qui è messa tra virgolette perché da qui in poi è veramente poco ciclabile, bisogna spingere in salita e qualche chilometro dopo aver incrociato un altro ponte il sentiero è franato, rendendo impossibile il transito con le bici cariche e pericoloso quello a piedi, costringendoci a ritornare fino al suddetto ponte e a riportare sulla strada quasi di peso la bici.
Ovviamente consigliamo di proseguire sulla strada arrivati a Trnovo a meno che non si voglia fare del rafting o provare un kayak...
Un avviso dell'impraticabilità della ciclabile sarebbe stato gradito!







In poco tempo arriviamo a Bovec dove passiamo la notte.
Bovec è un piccolo centro che ha molte scuole di kayak, rafting, idrospeed e tutto quello che possa produrre adrenalina e che si possa praticare in questa valle.
Il giorno dopo proseguiamo verso il passo del Predil, più basso e con minor pendenza rispetto al Vrsic.




La strada che scende dal passo ha una splendida vista sul lago del Predil.
Arrivando da questa parte non ci sono indicazioni per la ciclabile Alpe Adria che alla fine troviamo lo stesso seguendo le indicazioni delle carte slovene; dovrebbe comunque essere sufficiente seguire le indicazioni stradali per Kraniska Gora trovando poi i varchi per la ciclabile.
L'Alpe Adria è tutta asfaltata per cui è frequentata da ogni tipo di utente: dai bambini con la bici con le rotelle ai “professionisti”, per lo più di una certa età, che sfrecciano a 50 all'ora con le loro specialissime, sgridando chi non cede il passo con la dovuta celerità...
Questa ciclabile passando in mezzo a boschi e offre vari servizi di ristorazione e alloggio, più numerosi dal lato sloveno, fino al bike park di Kraniska Gora.
Abbiamo approfittato del bel tempo trascorso in questa località per delle piccole gite nei dintorni ricchi di carrarecce più o meno semplici ma spesso con un rifugio/ristorante dove potersi rifocillare.



...dopo un bel giro in bici...


...un po' di refrigerio...


...e un po' di relax!

Abbiamo scelto la ciclabile Alpe Adria per il ritorno a casa. Il percorso è spettacolare fino a Valbruna, dove iniziano i viadotti dell'autostrada, facendole perdere parecchio del suo fascino fino a Pontebba.
A Pontebba inizia la parte più caratteristica della ciclabile che sfrutta le gallerie e i ponti della vecchia ferrovia, regalando scorci indimenticabili, assieme a passaggi piuttosto ripidi per entrare/uscire dal vecchio percorso ferroviario.
A Resiutta finisce il percorso segnato in modo impeccabile e inizia un percorso accennato, con adesivi poco più grandi di un francobollo, che ci conducono con un po' di fortuna fino a Carnia, dove la mia dolce metà sceglie di finire la gita in bici per provare il treno, che risulta essere nuovo e molto pratico per il trasporto delle bici, ogni tanto qualche sorpresa positiva ci vuole...
Ogni medaglia ha l'altra faccia e qui abbiamo la stazione ad alta automazione con nessun essere vivente presente, nessun gabinetto, nessuna fontanella...
Il mio viaggio solitario continua per strada, vedo un adesivo/francobollo a Udine e nessun altro segno della ciclabile.
Il caldo della pianura non è divertente ma la mancanza di pendenze fa si che la pedalata non sia mai dura.
Conto di tornare a cercare la ciclabile con un paio di occhiali da vista in modo da non farmi sfuggire le indicazioni...


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