martedì 12 dicembre 2017
mercoledì 27 settembre 2017
Livigno
18 Luglio
2017
La nostra
strada per Livigno passa per il Tonale e per il Gavia, monumento del
ciclismo su strada...per modo di dire, ripida, tortuosa, stretta, per
lunghi tratti solo 2,5 metri di larghezza, senza protezioni e con un
fondo dissestato...forse avrei fatto meno fatica a salire in bici!!!
Passata una
galleria appare il lato oscuro della bici elettrica...batteria
scarica e salita dura! La ragazza che sta spingendo però l'ha presa
bene anche se manca parecchia strada per arrivare ai 2600 metri del
passo...
Arrivati a
Livigno troviamo una leggera pioggerellina, 15° e il gasolio a 0,8
€, non male!
Ci sono
anche lati negativi: i negozi chiudono alle 19.30 e i ristoranti alle
22, che differenza con i luoghi turistici...
19 Luglio
2017
Sole con
qualche nuvola, temperatura attorno ai 20°: finalmente un po' di
refrigerio in questa torrida estate calda
Oggi
andiamo per la prima volta in un bike park, anche se un pezzetto di
pista l'avevamo già fatta a Maribor, con poca soddisfazione a dire
il vero
Qui però
il genio di Hans Rey, leggenda della mountain bike, e di qualche
scaltro imprenditore locale, hanno creato sul lato meno ripido della
valle una serie di tracciati flow, senza particolari difficoltà,
puro divertimento, per tutta la famiglia...o almeno così dicono!
Il
Carosello 3000 è quindi il regno del flow mentre dall'altra parte
della valle c'è il Mottolino, bike park per i più spericolati, con
salti, radici, rock garden, passerelle in legno e tutto quanto pompi
adrenalina nelle vene dei e delle (tante) bikers
Quest'ann0
stanno rifacendo completamente l'impianto principale del Carosello
3000, con la costruzione di nuove stazioni, per cui non si potrà
sfruttare al 100% il comprensorio, probabilmente a noi basterà lo
stesso...
Le opzioni
di acquisto sono molteplici: singola corsa, giornaliero, 3-5-7
giorni, consecutivi o non consecutivi, un bike park, tutti e due, etc
etc
Sborsiamo
la grana, ci facciamo fare la foto per la tessera personale e, per
non sbagliare, saliamo fin dove arrivano gli impianti e iniziamo a
scendere...non c'è tanta gente e il percorso è tutto una parabolica
e un dosso, da raccordare in modo da pedalare il meno possibile e,
per quelli capaci, fare anche dei bei salti...
Il fondo è
buono, con tanta aderenza, però le paraboliche sono ostiche e
facciamo parecchia fatica a gestire la bici stando troppo attaccati
ai freni, le gambe vanno velocemente in sofferenza a causa della
posizione...chi ha detto che in discesa non si fa fatica!!!
Dopo
qualche sosta arriviamo alla Costaccia, stazione di arrivo della
cabinovia e partenza della successiva seggiovia, nonché
bar/ristorante e principale rifugio del comprensorio fino alla
rimessa in servizio della stazione principale
Dalla
Costaccia parte la Roller Coaster, nome evocativo, che ci mette in
difficoltà in parecchi passaggi...evidentemente le piste sono per
tanti ma non proprio per tutti!!!
Risaliamo
fino in cima fin troppo velocemente, le gambe non hanno il tempo di
riprendersi che siamo già di nuovo in discesa, stavolta prendiamo la
S-way, verso la Blesaccia, la seggiovia sostitutiva dell'impianto
principale, arriviamo su, parecchio su e il panorama si apre a 360°
sulle giogaie delle Alpi, la in fondo sembra esserci il Cervino,
forse è solo la mancanza di ossigeno...
Qui tocca
fare qualche salita, talvolta ripida, con dei tratti difficilmente
pedalabili e partiamo per la nostra prima Coast to Coast completa
tornando così alla Costaccia, risaliamo, iniziando a prenderci gusto
ad evitare la perdita di tempo delle lunghe salite, e di nuovo alla
Blesaccia, questa volta prendiamo l'H-dream e poi la Blueberry line,
una serie infinita di paraboliche e dossi, con la mitica parabolica a
360° che ovviamente non riusciamo a fare poiché bisogna entrare
molto più decisi di quanto fatto da noi!
Ci fermiamo
a mangiare al Cip Ciop guardando i camion salire per la ripida
sterrata con gli enormi tralicci della nuova funivia, complimenti
agli autisti!
Finito di
mangiare ci facciamo i saliscendi del Troi da li Tea e arriviamo alla
stazione intermedia pronti a risalire nuovamente
Le gambe
sono stanche ma i percorsi iniziano a sembrare più semplici, anche
l'ultimo Roller Coaster ci impensierisce molto meno
Iniziando a
conoscere i percorsi, migliorando la tecnica ad ogni discesa,
schivando le mucche che si trovano sul percorso o, come spettatrici,
nell'ansa di qualche parabolica, le cose si fanno più
interessanti...
Il
temporale serale imbianca i monti e blocca la strada del passo del
Gallo con delle grosse frane...qui l'estate è diversa!
20 Luglio
2017
Oggi
pioggia e schiarite, temperatura fresca e gambe che si fanno sentire
piuttosto intensamente: per fare così tanta discesa bisogna essere
allenati in modo specifico!
Andiamo a
fare un po' di shopping e facciamo una gitarella alla Forcola di Livigno,
seguendo prima la ciclabile lungo la valle e poi salendo in mezzo ai
prati, guadando qualche rivolo d'acqua e arrivando al ripido e
stretto sentiero finale che saliamo un po' pedalando e un po'
spingendo, finalmente la Svizzera!
Al ritorno
andiamo fino al lungo lago, ritiratosi ampiamente lasciando dei bei
prati al posto dell'acqua su di un'ampia superficie
Un altro
forte temporale allieta la serata
21 Luglio
2017
Oggi
torniamo al Carosello 3000 nonostante il dolore alle gambe e la
pioggia che scende a tratti, anzi approfittiamo dei periodi di
pioggia per delle soste “tecniche” alla Costaccia dove si mangia
bene
Consigliamo
di entrare ed andare al ristorante anche nei giorni di sole perché
Renato, con la sua incredibile simpatia e i suoi utili consigli, vi
offrirà un pranzo da ricordare...
Nonostante
le gambe doloranti riusciamo a raccordare più tracciati, senza
pause...non male!
Iniziamo a
diventare bravini anche a schivare le mucche...anche quelle che si
grattano il collo sul bordo superiore della parabolica!?!!
Prendiamo
la Blesaccia con l'idea di rifare la Blueberry ma arrivati al bivio
vediamo provenire da quella parte un brutto temporale, decidiamo
quindi di procedere velocemente verso la Costaccia e scendere poi per
la strada sterrata in modo da evitare la pioggia, cosa che ci riesce
e lasciamo quindi sfogare il temporale nel nostro appartamento
Finito il
temporale usciamo a fare un altro giro per negozi...
Non siamo
riusciti a visitare tutti i negozi di bici di Livigno, fornitissimi,
con un esposizione di biciclette di tutti i prezzi, cosa mai vista da
noi, bici da 8000 € e più da poter toccare e provare...roba da
fiera del ciclo!
A cena ci
attendono i pizzoccheri di solo grano saraceno, fatti alla vecchia
maniera, che si trovano, solo su ordinazione, al Gufo,
pizzeria/pizzoccheria da provare assolutamente per la filosofia
culinaria che la contraddistingue!
22 Luglio
2017
Nuvole e
sole, temperatura fresca, torniamo al Carosello 3000!
Alla
Costaccia c'è il baracchino, con tanto di musica, del TuttiFrutti,
percorso ideato/pubblicizzato da Hans Rey e Brian Lopes, altro
monumento della mountain bike, che unisce le varie tracce del
Carosello con l'escursione al Madonon e in val Fedeira, da fare in
giornata, accompagnati da una guida locale per l'incredibile prezzo
di 5 € al mattino e altrettanti per il pomeriggio o 9 € per
entrambe le sessioni...
Paghiamo i
9 € a Billy, guida di mtb e trail builder delle tracce del
Carosello tra cui la nuova Enduro, non ancora aperta
Veniamo
affidati a Adam che ci informa del problemino tecnico avuto dalla
Blesaccia, “fulminata” durante il temporale di ieri...ci toccherà
quindi pedalare di più in salita!
Il
programma del TuttiFrutti è piuttosto elastico per cui, dopo una
Roller Coaster di riscaldamento decidiamo di andare al Madonon per
poi scendere per la val Fedeira
Finita la
risalita meccanica si inizia a pedalare su per la Coast to Coast,
cosa non semplice viste le rampe e le paraboliche da “scalare”
nonché l'altitudine che si fa sentire, siamo costretti quindi a
scendere nei passaggi più ripidi che immancabilmente Adam supera
pedalando mentre parla al telefono...probabilmente dipende dalla
bici...o dal telefono!!!!
Queste
scene si ripeteranno fino al Madonon, col sentiero finale piuttosto
esposto e abbastanza ripido, la fatica viene comunque ripagata dalla
vista che si gode da lassù!
Scendiamo e
imbocchiamo il trail della Val Fedeira, non semplicissimo, esposto,
stretto, segnato dal ruscellamento, ma le dritte di Adam e i due
giorni di bike park hanno migliorato la nostra guida, permettendoci
così una discesa divertente, che è poi lo scopo della bici:
DIVERTIRSI!
Arrivati
alla stazione della cabinovia Adam ci saluta e noi risaliamo per
andare a mangiare alla Costaccia ed essere pronti per il giro
pomeridiano
A guidarci
nel giro del pomeriggio c'è Manuel e con noi ci sarà un gruppetto
di enduristi milanesi, più o meno della nostra età, che ci faranno
divertire tutto il pomeriggio e che dovranno attenderci a ogni
sosta...probabilmente dipende dalla bici...sicuramente non dal
telefono!!!!
Nel Roller
Coaster di riscaldamento ci accompagna anche Billy, che affronta il
tracciato con una naturalezza disarmante, noi siamo sempre in fondo
ma iniziamo a divertici...talvolta pure troppo, rischiando
qualcosina...
Risaliamo
per andare a provare l'Enduro, traccia che sarà aperta a breve
Molto più
difficile di tutte le altre tracce, con un fondo meno battuto,
passaggi più complicati, tant'è che scendiamo a piedi in 3
punti...prima di questa vacanza chissà quanti sarebbero stati?!??
Passiamo
alla Blueberry e scendiamo in paese, vicino alla stazione principale
fuori servizio, e ci tocca attraversare tutto il paese, sicuramente
il “passaggio” più difficile della giornata, anche perché c'è
la StraLivigno, gara podistica molto frequentata
Risaliamo e
facciamo le ultime discese in compagnia anche di Billy che ci porta
per alcune scorciatoie nel bosco...l'utilità di una guida locale è
ovvia e a 9 € è regalata!!!!
Alla fine è
stata la giornata più divertente, per la compagnia, per le dritte
ricevute, per come abbiamo affrontato i percorsi...questo bike park
inizia a piacerci!
Alla sera è
d'obbligo passare alla gelateria TuttiFrutti per finire la giornata
in tema!
23 Luglio
2017
Oggi,
domenica, andiamo in val delle Mine e, già che ci siamo, sfruttiamo
l'impianto del Mottolino per evitare la prima salita
Il quarto
d'ora e più di fila che ci tocca per salire sulla cabinovia, ci
permette di dare un'occhiata al variegato mondo dei e delle
downhiller e dei relativi look che li caratterizzano, dalla camicia a
scacchi da boscaiolo canadese all'armatura completa tipo motocross,
giovani, vecchi, bambini, con la pancia, con la sigaretta, con la
birretta...
Sicuramente
quello che ci stupisce di più e lo scricciolo di 6-7 anni, con la
sua bardatura e il suo bel casco integrale che, assieme al suo papà
si prepara ad un altro giro sul bike park che tanta ansia ci
incute...probabilmente dipende dalla bici...
Fila e
scomodità di salita ci fanno rimpiangere il Carosello 3000!
Arrivati al
Meating Point passiamo il cancello di ingresso al parco per girare a
sinistra, in salita, per un chilometro ed arrivare così all'inizio
di un altro Flow Trail, anche questo ideato da Hans Rey, molto
scassato e poco divertente
Il sentiero
continua su è giù con tratti ripidi e piuttosto esposti, non sempre
pedalabili
Arrivati
alla carrareccia della val delle Mine si continua in salita per la
malga, che raggiungiamo ad un ora più da merenda che da pranzo,
quindi passiamo il ponte e continuiamo a pedalare sull'altro versante
della valle, con un percorso più divertente, che diventa poi molto
ripido e con curve a gomito prima di un area picnic nella valle di
Livigno
Essendo
domenica c'è molta gente a prepararsi per il picnic, noi continuiamo
per il sentiero che, proseguendo a mezza costa, con un continuo
saliscendi, quasi sempre nel bosco e con vista sul paese, ci porta al
Larix park, un adventure park che sembra molto interessante da
provare, per tornare poi a Livigno su asfalto
Probabilmente
qui mancano percorsi di media lunghezza con salite abbordabili, cosa
che crea un ottimo background per le bici elettriche, sia come
ausilio per le salite molto ripide sia per poter affrontare i
percorsi più lunghi
Sfruttiamo
il pomeriggio soleggiato per un escursione lungo il paese, che è una
gran bella camminata...
24 Luglio
2017
Tra una
pioggia e l'altra risaliamo la val Fedeira fino alla malga dove ci
fermiamo a mangiare dei dolci spaziali in attesa che la pioggia
diminuisca per poter almeno tornare a casa, visto che il progetto di
raggiungere il Carosello da questa parte è sfumato!
La val
Fedeira è il regno delle marmotte, non ne avevamo mai viste tante,
probabilmente anche perché oggi, vista la poggia, non c'è nessuno
in giro
25 Luglio
2017
Il rientro
parte subito bene con il pieno di gasolio a 0,8 €!!!
Saliamo
alla Forcola per iniziare la lunga discesa che ci riporterà in
Italia a Tirano, da qui affrontiamo l'Aprica e, come all'andata, il
Tonale, perché le previsioni meteo davano, come poi è successo,
neve sullo Stelvio...
Dopo questa
scorpacciata di passi monumento del ciclismo in macchina bisognerà
tornare ad affrontarli in bici...
Per
divertirsi in bike park bisogna avere sufficiente tecnica per poter
affrontare i percorsi senza patemi
La
bicicletta aiuta molto, abbiamo visto bici front e anche bici rigide
scendere, ma a quel punto diventa più un impresa che un
divertimento...
Abbiamo
anche visto qualcuno, illuso dalle sirene di un bike park per tutta
la famiglia, stanco dell'impresa, scendere in cabinovia!
La tecnica
che si acquisisce migliora le capacità di gestione della bici in
ogni frangente, anche su strada
Le guide
usano bici da enduro, leggere, coi pedali con gli attacchi per
affrontare anche le ripide salite e divertirsi in discesa, ecco come
mai l'enduro è il settore di mercato della mountain bike con il più
grande sviluppo in questo momento, si riesce a salire e ci si diverte
in discesa!!!
domenica 24 settembre 2017
Isole della Dalmazia
19 Giugno 2017
Arriviamo a Split attorno alle 14, dopo
un lungo e caldo viaggio in macchina, posteggiamo, scarichiamo le
bici, prepariamo i bagagli, memorizziamo il punto sul GPS e partiamo
alla volta del porto
In pochi minuti ci troviamo a fare la
fila per acquistare i biglietti per Lastovo, in un affollatissimo
terminal traghetti, e siamo solo a giugno...
Fatto ciò possiamo dedicarci al
pranzo, in uno dei tanti ristorantini all'ombra dell'incredibile
palazzo di Diocleziano, che stupisce sempre per il mix architettonico
che lo caratterizza, risultato del suo riuso e relative manomissioni
subite nel corso dei secoli
Restiamo stupiti pure dalla folla di
turisti e dalla presenza di 2 centurioni da selfie... quindi non sono
un'esclusiva del Colosseo...
Sul traghetto siamo solo in 4 ciclisti,
strano perché giugno dovrebbe essere il mese ideale per girare le
isole in bicicletta...o forse ci stiamo sbagliando?!??
4 ore e mezza di traghetto non passano
proprio velocissime anche se la rotta del traghetto passa per alcune
delle nostre mete dei prossimi giorni, Hvar e Vela Luka
La maggior parte dei passeggeri scende
a Vela Luka, lasciandoci veramente in pochi nell'ultima parte del
viaggio verso Ubli porto di arrivo, dove attracchiamo attorno alle 22
Accendiamo le luci e andiamo alla
ricerca dell'App Bruna, nostro alloggio per le prossime 2 notti, a
Pasadur, a 3 chilometri da Ubli
La tortuosità della strada e
l'illuminazione inesistente ci fanno apprezzare la potenza delle
nostre luci
La mancanza di insegne ci fa perdere
tempo, consentendo a nugoli di zanzare di banchettare a ogni sosta
Una bella doccia ci rilassa dopo la
lunga e torrida giornata di viaggio, domani è un altro giorno e
avremo il tempo di vedere dove siamo finiti...
Vis dal traghetto |
20 Giugno 2017
Alla mattina il sole splende e la vista
dalla terrazza della nostra camera si apre su di un mare dalle
tonalità dal verde smeraldo al blu intenso, non male come inizio
La colazione è buona e abbondante,
peccato doverla dividere con uno sciame di vespe affamate...
La nostra ospite oltre a interessanti
indicazioni ci da anche una cartina dalla simpatica grafica con i
vari percorsi ciclistici
La prima scorciatoia del mio GPS Garmin
ci porta ad affrontare una strada forestale senza grosse difficoltà
che ci risparmia un bel pezzo di asfalto, che incontriamo ormai a
mezza costa
Poco prima di terminare la salita,
incrociamo la discarica/inceneritore all'aperto dell'isola, seguita
da un punto panoramico, abbinamento spaziale particolare...misteri
turistici...
Giunti in vista di Lastovo ci colpisce
il suo sviluppo verticale, lungo il fianco di una collina che
stranamente non da sul mare ma verso l'interno dell'isola, sormontato
dal castello, ora stazione meteorologica, con un dedalo intricato di
viuzze e vecchie case
Un vecchio pseudo centro commerciale
sulla “strada principale” sembra l'unico insieme di negozi del
luogo, poco più avanti, su di una bancarella, 3 pescatori vendono
manate di pesce appena pescato, indubbiamente il turismo di massa non
ha ancora lasciato il segno
Una caratteristica tipica di Lastovo
sono i camini, costruiti in modo originale, diversi uno dall'altro,
comunque riconoscibili come locali, riproposti nello stesso stile,
riletto in chiave moderna, negli edifici più recenti
In base alle indicazioni ricevute ci
rechiamo a Barje, un accesso al mare ripido e sassoso, cosa che
suggerirebbe l'abbandono delle biciclette dove il sentiero è ancora
pedalabile... ovviamente non ci fermiamo col risultato di doverle poi
spingere al ritorno!!!!
Il mare mantiene tonalità cromatiche
spettacolari ma non riusciamo a trovare un posto per poterci
distendere comodamente, decidiamo quindi di proseguire col giro
dell'isola, puntando verso il golfo di Porto Rus, passando per il
caldo interno fino ad arrivare ad una bella salita (8%) seguita dalla
altrettanto bella discesa (9%) verso il golfo, che affronteremo
naturalmente in senso opposto al ritorno
Alla fine della discesa c'è un
incrocio con la strada che porta al bel faro a sinistra e quella che
continua dritta per il Ristorante/Albergo/Marina Porto Rosso, dove
andiamo a mangiare e che propone il semifreddo di fichi e noci tra
la ricca scelta di dessert, ciliegina sulla torta di un buon pasto
Lo spettacolo offerto dalle manovre
degli improvvisati skipper che charterizzano barche per le vacanze
senza avere la pratica necessaria per poterlo fare ci allieta il
pranzo
Sulla spiaggia del ristorante ci sono
una trentina di ciclisti, cosa che ci stupisce anche perché è la
massima folla che abbiamo visto fino adesso sull'isola!!!!
Finito di mangiare continuiamo lungo la
strada che poi diventa sterrata, nemmeno tanto semplice e inizia
anche a salire, non troviamo accessi al mare ne il campeggio segnato
sulla cartina, decidiamo quindi di tornare fino all'incrocio con la
strada del faro per andare a una spiaggia li vicino
Verso le 6 arriva il momento della
salita al 9%, finita la quale prendiamo la sterrata che parte a
sinistra, evitandoci di rifare mezzo giro dell'isola e che sembra
salire dolcemente, ovviamente non è così e ben presto la pendenza
inizia ad aumentare e il fondo di pietre smosse rende prima difficile
e poi impossibile la pedalata, bisogna di nuovo
spingere...(hike-a-bike...sembra meno faticoso!!!)
La vista sul mare sottostante col sole
che sta calando è spettacolare!
Dopo “troppo” tempo arriviamo in
vista del “passo” e si può tornare finalmente in sella
Non si tratta in realtà di un passo,
anche se siamo a quasi 500 metri di altezza, ma di una biforcazione,
sulla quale staziona un pompiere per controllare gli incendi, data la
visione di tutta l'isola
Proseguiamo e arriviamo alla strada che
porta all'elisuperficie, fortunatamente asfaltata, vista la pendenza
e la mancanza di protezioni
Arriviamo velocemente a Ubli, un set da
guerra fredda, con gli alloggi della vecchia base militare a
caratterizzare pesantemente il luogo
Percorrere la strada per Pasadur con la
luce del giorno ci fa apprezzare la bellezza selvaggia del posto
La scelta dove cenare è limitata e i
prezzi non si possono proprio dire economici
Lastovo è stata una base militare fino
a poco tempo fa, circondata da un mare favoloso ma poco accessibile,
non offre molti dei servizi turistici a cui purtroppo ci siamo
abituati per cui, per goderne a pieno la selvaggia bellezza, bisogna
sapersi adattare
21 Giugno 2017
Primo giorno d'ESTATE!
Giornata mondiale dello Yoga!
...tutte cose che non hanno influenzato
minimamente la presenza di vespe alla nostra colazione!!!
Le calette attorno a Pasadur sono
facilmente accessibili e sono dotate della stessa favolosa varietà
cromatica del resto dell'isola, peccato non aver avuto il tempo per
goderne...
Non si può certo dire che all'imbarco
del traghetto di Ubli ci sia la stessa confusione incontrata a Split,
ci troviamo in compagnia di un camion, 4-5 macchine, 3 moto ed un
altro ciclista!
Arrivati a Vela Luka, sull'isola di
Korcula, torniamo nel presente: macchine, bar, negozi, ristoranti,
gelaterie, turisti, confusione...si tratta sempre di un piccolo paese
ma è molto diverso da Lastovo o Ubli!
Mangiamo qualcosa e partiamo alla volta
del promontorio a nord ovest di Vela Luka, anche qui gli scorci sul
mare sono incredibili ma c'è una pesante edificazione di lusso a
fini turistici a sostituire le vecchie case contadine...evidentemente
non siamo gli unici estimatori di questo scenario paradisiaco!
Speriamo prima o poi facciano anche le
strade!
La sera c'è tanta gente in giro, in
porto sono attraccati uno sull'altro 4 barconi per crociere di lusso
di oltre 50 metri che diffondono musica per tutto il porto...inutile
avere i soldi se non li si possono esibire!
Si vede il fondo del mare anche di
notte, alla faccia dell'acqua trasparente!
22 Giugno 2017
Oggi abbiamo in programma la prima
pedalata impegnativa di questa vacanza che ci porterà da Vela Luka a
Korcula
Cerchiamo di partire presto per evitare
il caldo del pomeriggio anche se i 32° del mattino non ci lasciano
del tutto indifferenti!
Il navigatore Garmin ci fa divertire
anche oggi a causa del settaggio che gli consente di prendere in
considerazione anche strade sterrate; su di un isola dove le strade
principali non si possono certo dire trafficate, ci troviamo su di
una strada parecchio secondaria e ci suggerisce di prendere una
sterrata...a prima vista sembrerebbe essere un alternativa
interessante, questo fino a quando la traccia nel mondo reale finisce
in un prato di cespugli spinosi...è incredibile come una donna possa
trovare poco divertente questo genere di svago...seguiamo la traccia
virtuale e, sanguinanti, ritroviamo l'asfalto
Raggiungiamo Blato il cui centro è
interessante, con un particolare viale alberato, mentre la parte
periferica sembra in abbandono
Decidiamo di raggiungere Smokvica per
le colline, scelta abbastanza interessante anche se non regala la
vista del mare e c'è parecchia salita da fare...
Incontriamo in senso opposto alcuni
ciclisti, che fanno parte di un viaggio organizzato con macchina al
seguito, c'è poco da dire, salite al 8-9%, affrontate coi bagagli e
temperature attorno ai 35° fanno sorgere a tutti il desiderio di
bici leggere, bibite ghiacciate etc etc
Fortunatamente ci sono anche delle
belle ma troppo corte discese, dei pezzi di bosco ombroso e qua e la
si torna anche a vedere il mare
Dopo un lungo susseguirsi di lunghe
salite e brevi discese arriviamo a Korcula, splendido paese in stile
veneziano
La differenza di confusione vissuta tra
Lastovo e Vela Luka si ripropone tra quest'ultima e Korkula, invasa
dal turista straniero, locali e ristoranti sono presi d'assalto ed è
difficile farsi strada per le strette vie del centro
Riusciamo comunque a trovare uno spazio
decoroso dove stendere i nostri teli da mare, in una sorta di
spiaggia comunale, piuttosto frequentata, a fianco della piscina e
della marina, per cui possiamo godere dello spettacolo delle manovre
dei grossi cabinati che la riempono
Korcula si dimostra sicuramente più
mondana delle località visitate in precedenza
23 Giugno 2017
Oggi giornata balneare con esplorazione
prima verso nord ovest e cioè Kneza, sulla strada per il quale
vediamo grossi investimenti edili con case turistiche futuristiche e
di gran lusso senza però adeguare tutto il resto...solo i prezzi nei
locali sembrano essersi adeguati ai ricconi che un giorno verranno in
vacanza qui invece di andare a Saint Tropez o Portofino
A parte le case da ricchi non c'è un
granché da vedere, inoltre soffia un fastidioso vento, per cui
decidiamo di andare direttamente a Lumbarda, a sud di Korcula,
spiaggia di sabbia, con un bel baretto, musica, noleggio SUP, canoa,
ombrellone e lettino da spiaggia per pochi euro: il sogno del turista
balneare
Nel parcheggio ci sono una cinquantina
di bici a pedalata assistita, tutte uguali e tutte quindi con la
targhetta del temporaneo utilizzatore, altra declinazione dei viaggi
in bici organizzati
Come sempre cercare di togliere la
sabbia da tutti i posti in cui si è infilata porta via del tempo, e
non riesce mai fino in fondo
La serata è molto meno affollata
rispetto a ieri consentendoci così di girare Korcula con molta più
tranquillità
24 Giugno 2017
Oggi ci trasferiamo sull'isola di Hvar,
partiamo col traghetto delle 9 da Domince e lasciamo Orebic circa
alle 9.30, la salita non è terribile ma è molto trafficata, per
fortuna non è molto lunga e presto iniziamo la discesa verso Trpanj,
dove arriviamo con un discreto anticipo che ci permette di andare a
bere qualcosa al bar cercando un po' di refrigerio dal solito
insolito caldo
Trpanj |
Da Trpanj il traghetto ci porta a
Ploce, porto industriale a tutto tondo: petrolio, carbone, container,
etc, non si fanno mancare niente!
Arriviamo all'ora di pranzo quindi ci
fermiamo a mangiare per evitare di pedalare nelle ore più
calde...sembra di essere al ristorante della sauna! O nella
sauna...?!??
La Magistrala è molto più trafficata
rispetto alle strade delle isole e, ovviamente, non c'è un metro di
pianura
Arriviamo a Drvenik attorno alle 15,
piuttosto assetati, andiamo a fare il biglietto per Sucuraj e vediamo
che stanno caricando velocemente un mini traghetto, fuori orario,
andiamo a vedere e siamo i penultimi a salire a bordo con 45 minuti
di anticipo rispetto all'orario previsto
Andiamo alla ricerca del bar per
toglierci la sete dopo la biciclettata sulla Magistrala, per scoprire
amaramente che il mini traghetto ne è sprovvisto come del resto di
locali con l'aria condizionata!!!!
Sul mini traghetto, se cerchi
refrigerio, stai fresco!!!!
Arrivati a Sucuraj la nostra ospite,
Ida, per prima cosa ci offre, fortunatamente, da bere, nonché fichi
e scorze d'arancia candite di casa, un benvenuto mai così
apprezzato!
La sera ceniamo in uno dei pochi locali
che ci sono, apprezzando la calma del luogo dopo la confusione di
Korcula
Oggi il caldo si è fatto sentire
parecchio e le previsioni meteo danno caldo torrido anche per la
giornata di domani, con la tappa più lunga della vacanza, che ci
porterà fino a Hvar
25 Giugno 2017
Andiamo a fare colazione in paese e
oggi farà caldo, molto caldo!
Partiamo e per fortuna la salita non è
tremenda, il traffico è legato agli arrivi dei traghetti per cui
concentrato in brevi periodi, si passa per qualche sparuto campo di
lavanda, si vedono dei bei scorci di mare e la strada è nettamente
meglio dell'ultima volta che siamo passati di qua, per cui arriviamo
a Jelsa stanchi ma non stremati, nonostante la temperatura!
Ripartire dopo il buon pranzo e i molti
litri di acqua, comunque insufficienti alla reidratazione, è
parecchio arduo, e i falsopiani che portano a Starigrad non aiutano
A Starigrad inizia la salita con tratti
al 10% che porta al tunnel per il versante meridionale dell'isola e
Hvar
Anche oggi il mix caldo, bagagli e
pendenza non ci fa divertire, se poi, terminata la salitae arrivati
all'imbocco del tunnel, si scopre che è vietato il transito alle
bici, le imprecazioni sono d'obbligo
Dopo averlo passato siamo d'accordo che
farlo è piuttosto pericoloso, vista la larghezza limitata e
l'impossibilità di sorpassare le bici in caso di traffico in
entrambi i sensi, per nostra fortuna non abbiamo praticamente
incontrato traffico
Ovviamente per andare a prendere il
traghetto a Starigrad bisognerà passare per la vecchia strada che
scavalca le colline!!!!
Certo che mettere un cartello con tutti
i divieti di transito (si, è proibito a parecchi mezzi!) prima
dell'incrocio con la vecchia strada eviterebbe una bella
fatica/perdita di tempo ai cicloturisti!
Finita la discesa del tunnel si torna
al solito trantran delle strade costiere delle isole, 50-100 metri di
dislivello in su e 50-100 metri di dislivello in giù...mortificante
per dei cicloturisti stanchi, anche per le pendenze che si fanno
sentire!
La confusione di Korcula è quasi
monacale in confronto a quello che troviamo a Hvar, sembra quasi di
essere all'uscita dallo stadio alla fine della partita...e siamo in
giugno!!!!
Hvar ha venduto la sua anima al turismo
da sballo che tanto appeal ha sulle orde di giovani che invadono i
locali e le vie della cittadina, filmandosi per mostrare quanto si
sono divertiti, invece di divertirsi veramente, musica che irrompe ad
alto volume da ogni locale, ragazze che fanno a gara a chi indossa
meno stoffa per attirare l'attenzione dei branchi di ragazzi in preda
ai fumi dell'alcool... non sembra poi così male!!!
Un temporale notturno mitiga finalmente
la temperatura!
26 Giugno 2017
Giornata balneare!
La colazione al porto di Krizna offre
il consueto spettacolo di manovre inesperte da parte dei lupi di mare
di giornata, momenti di pura comicità!
Il traffico nel golfo di Hvar è
veramente caotico, barche di ogni tipo e dimensione si incrociano
senza soluzione di continuità, creando un'onda locale, incrociata,
che tanta soddisfazione da ai neo lupi di mare che si sono azzardati
a noleggiare un barchino per far parte di questo caos
Al pomeriggio optiamo per una spiaggia
più decentrata ma molto più bella
La sera sembra essere addirittura
peggio della precedente, con ancora più gente, più ubriachi, meno
stoffa...ma è sul serio possibile?!??
...e siamo solo a Giugno
27 Giugno 2017
Si torna a casa!
Partiamo presto e iniziamo la salita
che ci porterà a valicare le colline protetti dall'ombra e con una
pendenza non particolarmente impegnativa
La salita passa accanto alla discarica
di Hvar, odore e spettacolo sono particolarmente sgradevoli, tanto
che è proibito fare fotografie!!!
Incontriamo un gruppetto di ciclisti
che stanno facendo un viaggio organizzato dalla BackRoad, con furgone
al seguito...
Usciti dal tratto alberato il sole
inizia a farsi sentire ma finalmente inizia a farsi sentire e vedere
anche la lavanda che riempie prepotentemente le nostre narici e i
nostri occhi
La visione del mare la sotto vale da
sola la pedalata fino a quassù
La discesa, come sempre, è troppo
breve
Come percorso è sicuramente più
interessante di quello che passa per il tunnel e non è nemmeno tanto
più faticoso, anche perché si sale e scende una sola volta, senza
fare il continuo su e giù della costa
Sbarcati a Split il “fido”
navigatore Garmin ci riporta alla macchina in pochi minuti, il caldo
è terribile, sistemiamo tutto e torniamo a casa
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