mercoledì 27 settembre 2017

Livigno

18 Luglio 2017

La nostra strada per Livigno passa per il Tonale e per il Gavia, monumento del ciclismo su strada...per modo di dire, ripida, tortuosa, stretta, per lunghi tratti solo 2,5 metri di larghezza, senza protezioni e con un fondo dissestato...forse avrei fatto meno fatica a salire in bici!!!
Passata una galleria appare il lato oscuro della bici elettrica...batteria scarica e salita dura! La ragazza che sta spingendo però l'ha presa bene anche se manca parecchia strada per arrivare ai 2600 metri del passo...
Arrivati a Livigno troviamo una leggera pioggerellina, 15° e il gasolio a 0,8 €, non male!
Ci sono anche lati negativi: i negozi chiudono alle 19.30 e i ristoranti alle 22, che differenza con i luoghi turistici...

19 Luglio 2017

Sole con qualche nuvola, temperatura attorno ai 20°: finalmente un po' di refrigerio in questa torrida estate calda
Oggi andiamo per la prima volta in un bike park, anche se un pezzetto di pista l'avevamo già fatta a Maribor, con poca soddisfazione a dire il vero
Qui però il genio di Hans Rey, leggenda della mountain bike, e di qualche scaltro imprenditore locale, hanno creato sul lato meno ripido della valle una serie di tracciati flow, senza particolari difficoltà, puro divertimento, per tutta la famiglia...o almeno così dicono!
Il Carosello 3000 è quindi il regno del flow mentre dall'altra parte della valle c'è il Mottolino, bike park per i più spericolati, con salti, radici, rock garden, passerelle in legno e tutto quanto pompi adrenalina nelle vene dei e delle (tante) bikers
Quest'ann0 stanno rifacendo completamente l'impianto principale del Carosello 3000, con la costruzione di nuove stazioni, per cui non si potrà sfruttare al 100% il comprensorio, probabilmente a noi basterà lo stesso...
Le opzioni di acquisto sono molteplici: singola corsa, giornaliero, 3-5-7 giorni, consecutivi o non consecutivi, un bike park, tutti e due, etc etc
Sborsiamo la grana, ci facciamo fare la foto per la tessera personale e, per non sbagliare, saliamo fin dove arrivano gli impianti e iniziamo a scendere...non c'è tanta gente e il percorso è tutto una parabolica e un dosso, da raccordare in modo da pedalare il meno possibile e, per quelli capaci, fare anche dei bei salti...
Il fondo è buono, con tanta aderenza, però le paraboliche sono ostiche e facciamo parecchia fatica a gestire la bici stando troppo attaccati ai freni, le gambe vanno velocemente in sofferenza a causa della posizione...chi ha detto che in discesa non si fa fatica!!!
Dopo qualche sosta arriviamo alla Costaccia, stazione di arrivo della cabinovia e partenza della successiva seggiovia, nonché bar/ristorante e principale rifugio del comprensorio fino alla rimessa in servizio della stazione principale
Dalla Costaccia parte la Roller Coaster, nome evocativo, che ci mette in difficoltà in parecchi passaggi...evidentemente le piste sono per tanti ma non proprio per tutti!!!
Risaliamo fino in cima fin troppo velocemente, le gambe non hanno il tempo di riprendersi che siamo già di nuovo in discesa, stavolta prendiamo la S-way, verso la Blesaccia, la seggiovia sostitutiva dell'impianto principale, arriviamo su, parecchio su e il panorama si apre a 360° sulle giogaie delle Alpi, la in fondo sembra esserci il Cervino, forse è solo la mancanza di ossigeno...



Qui tocca fare qualche salita, talvolta ripida, con dei tratti difficilmente pedalabili e partiamo per la nostra prima Coast to Coast completa tornando così alla Costaccia, risaliamo, iniziando a prenderci gusto ad evitare la perdita di tempo delle lunghe salite, e di nuovo alla Blesaccia, questa volta prendiamo l'H-dream e poi la Blueberry line, una serie infinita di paraboliche e dossi, con la mitica parabolica a 360° che ovviamente non riusciamo a fare poiché bisogna entrare molto più decisi di quanto fatto da noi!
Ci fermiamo a mangiare al Cip Ciop guardando i camion salire per la ripida sterrata con gli enormi tralicci della nuova funivia, complimenti agli autisti!
Finito di mangiare ci facciamo i saliscendi del Troi da li Tea e arriviamo alla stazione intermedia pronti a risalire nuovamente
Le gambe sono stanche ma i percorsi iniziano a sembrare più semplici, anche l'ultimo Roller Coaster ci impensierisce molto meno
Iniziando a conoscere i percorsi, migliorando la tecnica ad ogni discesa, schivando le mucche che si trovano sul percorso o, come spettatrici, nell'ansa di qualche parabolica, le cose si fanno più interessanti...
Il temporale serale imbianca i monti e blocca la strada del passo del Gallo con delle grosse frane...qui l'estate è diversa!

20 Luglio 2017

Oggi pioggia e schiarite, temperatura fresca e gambe che si fanno sentire piuttosto intensamente: per fare così tanta discesa bisogna essere allenati in modo specifico!
Andiamo a fare un po' di shopping e facciamo una gitarella alla Forcola di Livigno, seguendo prima la ciclabile lungo la valle e poi salendo in mezzo ai prati, guadando qualche rivolo d'acqua e arrivando al ripido e stretto sentiero finale che saliamo un po' pedalando e un po' spingendo, finalmente la Svizzera!





Al ritorno andiamo fino al lungo lago, ritiratosi ampiamente lasciando dei bei prati al posto dell'acqua su di un'ampia superficie
Un altro forte temporale allieta la serata

21 Luglio 2017

Oggi torniamo al Carosello 3000 nonostante il dolore alle gambe e la pioggia che scende a tratti, anzi approfittiamo dei periodi di pioggia per delle soste “tecniche” alla Costaccia dove si mangia bene
Consigliamo di entrare ed andare al ristorante anche nei giorni di sole perché Renato, con la sua incredibile simpatia e i suoi utili consigli, vi offrirà un pranzo da ricordare...
Nonostante le gambe doloranti riusciamo a raccordare più tracciati, senza pause...non male!
Iniziamo a diventare bravini anche a schivare le mucche...anche quelle che si grattano il collo sul bordo superiore della parabolica!?!!
Prendiamo la Blesaccia con l'idea di rifare la Blueberry ma arrivati al bivio vediamo provenire da quella parte un brutto temporale, decidiamo quindi di procedere velocemente verso la Costaccia e scendere poi per la strada sterrata in modo da evitare la pioggia, cosa che ci riesce e lasciamo quindi sfogare il temporale nel nostro appartamento
Finito il temporale usciamo a fare un altro giro per negozi...
Non siamo riusciti a visitare tutti i negozi di bici di Livigno, fornitissimi, con un esposizione di biciclette di tutti i prezzi, cosa mai vista da noi, bici da 8000 € e più da poter toccare e provare...roba da fiera del ciclo!
A cena ci attendono i pizzoccheri di solo grano saraceno, fatti alla vecchia maniera, che si trovano, solo su ordinazione, al Gufo, pizzeria/pizzoccheria da provare assolutamente per la filosofia culinaria che la contraddistingue!

22 Luglio 2017

Nuvole e sole, temperatura fresca, torniamo al Carosello 3000!
Alla Costaccia c'è il baracchino, con tanto di musica, del TuttiFrutti, percorso ideato/pubblicizzato da Hans Rey e Brian Lopes, altro monumento della mountain bike, che unisce le varie tracce del Carosello con l'escursione al Madonon e in val Fedeira, da fare in giornata, accompagnati da una guida locale per l'incredibile prezzo di 5 € al mattino e altrettanti per il pomeriggio o 9 € per entrambe le sessioni...
Paghiamo i 9 € a Billy, guida di mtb e trail builder delle tracce del Carosello tra cui la nuova Enduro, non ancora aperta
Veniamo affidati a Adam che ci informa del problemino tecnico avuto dalla Blesaccia, “fulminata” durante il temporale di ieri...ci toccherà quindi pedalare di più in salita!
Il programma del TuttiFrutti è piuttosto elastico per cui, dopo una Roller Coaster di riscaldamento decidiamo di andare al Madonon per poi scendere per la val Fedeira
Finita la risalita meccanica si inizia a pedalare su per la Coast to Coast, cosa non semplice viste le rampe e le paraboliche da “scalare” nonché l'altitudine che si fa sentire, siamo costretti quindi a scendere nei passaggi più ripidi che immancabilmente Adam supera pedalando mentre parla al telefono...probabilmente dipende dalla bici...o dal telefono!!!!
Queste scene si ripeteranno fino al Madonon, col sentiero finale piuttosto esposto e abbastanza ripido, la fatica viene comunque ripagata dalla vista che si gode da lassù!







Scendiamo e imbocchiamo il trail della Val Fedeira, non semplicissimo, esposto, stretto, segnato dal ruscellamento, ma le dritte di Adam e i due giorni di bike park hanno migliorato la nostra guida, permettendoci così una discesa divertente, che è poi lo scopo della bici: DIVERTIRSI!
Arrivati alla stazione della cabinovia Adam ci saluta e noi risaliamo per andare a mangiare alla Costaccia ed essere pronti per il giro pomeridiano
A guidarci nel giro del pomeriggio c'è Manuel e con noi ci sarà un gruppetto di enduristi milanesi, più o meno della nostra età, che ci faranno divertire tutto il pomeriggio e che dovranno attenderci a ogni sosta...probabilmente dipende dalla bici...sicuramente non dal telefono!!!!
Nel Roller Coaster di riscaldamento ci accompagna anche Billy, che affronta il tracciato con una naturalezza disarmante, noi siamo sempre in fondo ma iniziamo a divertici...talvolta pure troppo, rischiando qualcosina...
Risaliamo per andare a provare l'Enduro, traccia che sarà aperta a breve
Molto più difficile di tutte le altre tracce, con un fondo meno battuto, passaggi più complicati, tant'è che scendiamo a piedi in 3 punti...prima di questa vacanza chissà quanti sarebbero stati?!??
Passiamo alla Blueberry e scendiamo in paese, vicino alla stazione principale fuori servizio, e ci tocca attraversare tutto il paese, sicuramente il “passaggio” più difficile della giornata, anche perché c'è la StraLivigno, gara podistica molto frequentata
Risaliamo e facciamo le ultime discese in compagnia anche di Billy che ci porta per alcune scorciatoie nel bosco...l'utilità di una guida locale è ovvia e a 9 € è regalata!!!!
Alla fine è stata la giornata più divertente, per la compagnia, per le dritte ricevute, per come abbiamo affrontato i percorsi...questo bike park inizia a piacerci!
Alla sera è d'obbligo passare alla gelateria TuttiFrutti per finire la giornata in tema!

23 Luglio 2017

Oggi, domenica, andiamo in val delle Mine e, già che ci siamo, sfruttiamo l'impianto del Mottolino per evitare la prima salita
Il quarto d'ora e più di fila che ci tocca per salire sulla cabinovia, ci permette di dare un'occhiata al variegato mondo dei e delle downhiller e dei relativi look che li caratterizzano, dalla camicia a scacchi da boscaiolo canadese all'armatura completa tipo motocross, giovani, vecchi, bambini, con la pancia, con la sigaretta, con la birretta...
Sicuramente quello che ci stupisce di più e lo scricciolo di 6-7 anni, con la sua bardatura e il suo bel casco integrale che, assieme al suo papà si prepara ad un altro giro sul bike park che tanta ansia ci incute...probabilmente dipende dalla bici...
Fila e scomodità di salita ci fanno rimpiangere il Carosello 3000!
Arrivati al Meating Point passiamo il cancello di ingresso al parco per girare a sinistra, in salita, per un chilometro ed arrivare così all'inizio di un altro Flow Trail, anche questo ideato da Hans Rey, molto scassato e poco divertente
Il sentiero continua su è giù con tratti ripidi e piuttosto esposti, non sempre pedalabili
Arrivati alla carrareccia della val delle Mine si continua in salita per la malga, che raggiungiamo ad un ora più da merenda che da pranzo, quindi passiamo il ponte e continuiamo a pedalare sull'altro versante della valle, con un percorso più divertente, che diventa poi molto ripido e con curve a gomito prima di un area picnic nella valle di Livigno


Essendo domenica c'è molta gente a prepararsi per il picnic, noi continuiamo per il sentiero che, proseguendo a mezza costa, con un continuo saliscendi, quasi sempre nel bosco e con vista sul paese, ci porta al Larix park, un adventure park che sembra molto interessante da provare, per tornare poi a Livigno su asfalto




Probabilmente qui mancano percorsi di media lunghezza con salite abbordabili, cosa che crea un ottimo background per le bici elettriche, sia come ausilio per le salite molto ripide sia per poter affrontare i percorsi più lunghi
Sfruttiamo il pomeriggio soleggiato per un escursione lungo il paese, che è una gran bella camminata...

24 Luglio 2017

Tra una pioggia e l'altra risaliamo la val Fedeira fino alla malga dove ci fermiamo a mangiare dei dolci spaziali in attesa che la pioggia diminuisca per poter almeno tornare a casa, visto che il progetto di raggiungere il Carosello da questa parte è sfumato!


La val Fedeira è il regno delle marmotte, non ne avevamo mai viste tante, probabilmente anche perché oggi, vista la poggia, non c'è nessuno in giro

25 Luglio 2017

Il rientro parte subito bene con il pieno di gasolio a 0,8 €!!!
Saliamo alla Forcola per iniziare la lunga discesa che ci riporterà in Italia a Tirano, da qui affrontiamo l'Aprica e, come all'andata, il Tonale, perché le previsioni meteo davano, come poi è successo, neve sullo Stelvio...
Dopo questa scorpacciata di passi monumento del ciclismo in macchina bisognerà tornare ad affrontarli in bici...

Per divertirsi in bike park bisogna avere sufficiente tecnica per poter affrontare i percorsi senza patemi
La bicicletta aiuta molto, abbiamo visto bici front e anche bici rigide scendere, ma a quel punto diventa più un impresa che un divertimento...
Abbiamo anche visto qualcuno, illuso dalle sirene di un bike park per tutta la famiglia, stanco dell'impresa, scendere in cabinovia!
La tecnica che si acquisisce migliora le capacità di gestione della bici in ogni frangente, anche su strada

Le guide usano bici da enduro, leggere, coi pedali con gli attacchi per affrontare anche le ripide salite e divertirsi in discesa, ecco come mai l'enduro è il settore di mercato della mountain bike con il più grande sviluppo in questo momento, si riesce a salire e ci si diverte in discesa!!!

domenica 24 settembre 2017

Isole della Dalmazia

19 Giugno 2017

Arriviamo a Split attorno alle 14, dopo un lungo e caldo viaggio in macchina, posteggiamo, scarichiamo le bici, prepariamo i bagagli, memorizziamo il punto sul GPS e partiamo alla volta del porto
In pochi minuti ci troviamo a fare la fila per acquistare i biglietti per Lastovo, in un affollatissimo terminal traghetti, e siamo solo a giugno...
Fatto ciò possiamo dedicarci al pranzo, in uno dei tanti ristorantini all'ombra dell'incredibile palazzo di Diocleziano, che stupisce sempre per il mix architettonico che lo caratterizza, risultato del suo riuso e relative manomissioni subite nel corso dei secoli
Restiamo stupiti pure dalla folla di turisti e dalla presenza di 2 centurioni da selfie... quindi non sono un'esclusiva del Colosseo...
Sul traghetto siamo solo in 4 ciclisti, strano perché giugno dovrebbe essere il mese ideale per girare le isole in bicicletta...o forse ci stiamo sbagliando?!??
4 ore e mezza di traghetto non passano proprio velocissime anche se la rotta del traghetto passa per alcune delle nostre mete dei prossimi giorni, Hvar e Vela Luka
La maggior parte dei passeggeri scende a Vela Luka, lasciandoci veramente in pochi nell'ultima parte del viaggio verso Ubli porto di arrivo, dove attracchiamo attorno alle 22
Accendiamo le luci e andiamo alla ricerca dell'App Bruna, nostro alloggio per le prossime 2 notti, a Pasadur, a 3 chilometri da Ubli
La tortuosità della strada e l'illuminazione inesistente ci fanno apprezzare la potenza delle nostre luci
La mancanza di insegne ci fa perdere tempo, consentendo a nugoli di zanzare di banchettare a ogni sosta
Una bella doccia ci rilassa dopo la lunga e torrida giornata di viaggio, domani è un altro giorno e avremo il tempo di vedere dove siamo finiti...

Vis dal traghetto
20 Giugno 2017

Alla mattina il sole splende e la vista dalla terrazza della nostra camera si apre su di un mare dalle tonalità dal verde smeraldo al blu intenso, non male come inizio
La colazione è buona e abbondante, peccato doverla dividere con uno sciame di vespe affamate...
La nostra ospite oltre a interessanti indicazioni ci da anche una cartina dalla simpatica grafica con i vari percorsi ciclistici
La prima scorciatoia del mio GPS Garmin ci porta ad affrontare una strada forestale senza grosse difficoltà che ci risparmia un bel pezzo di asfalto, che incontriamo ormai a mezza costa
Poco prima di terminare la salita, incrociamo la discarica/inceneritore all'aperto dell'isola, seguita da un punto panoramico, abbinamento spaziale particolare...misteri turistici...
Giunti in vista di Lastovo ci colpisce il suo sviluppo verticale, lungo il fianco di una collina che stranamente non da sul mare ma verso l'interno dell'isola, sormontato dal castello, ora stazione meteorologica, con un dedalo intricato di viuzze e vecchie case 






Un vecchio pseudo centro commerciale sulla “strada principale” sembra l'unico insieme di negozi del luogo, poco più avanti, su di una bancarella, 3 pescatori vendono manate di pesce appena pescato, indubbiamente il turismo di massa non ha ancora lasciato il segno
Una caratteristica tipica di Lastovo sono i camini, costruiti in modo originale, diversi uno dall'altro, comunque riconoscibili come locali, riproposti nello stesso stile, riletto in chiave moderna, negli edifici più recenti


In base alle indicazioni ricevute ci rechiamo a Barje, un accesso al mare ripido e sassoso, cosa che suggerirebbe l'abbandono delle biciclette dove il sentiero è ancora pedalabile... ovviamente non ci fermiamo col risultato di doverle poi spingere al ritorno!!!!



Il mare mantiene tonalità cromatiche spettacolari ma non riusciamo a trovare un posto per poterci distendere comodamente, decidiamo quindi di proseguire col giro dell'isola, puntando verso il golfo di Porto Rus, passando per il caldo interno fino ad arrivare ad una bella salita (8%) seguita dalla altrettanto bella discesa (9%) verso il golfo, che affronteremo naturalmente in senso opposto al ritorno
Alla fine della discesa c'è un incrocio con la strada che porta al bel faro a sinistra e quella che continua dritta per il Ristorante/Albergo/Marina Porto Rosso, dove andiamo a mangiare e che propone il semifreddo di fichi e noci tra la ricca scelta di dessert, ciliegina sulla torta di un buon pasto
Lo spettacolo offerto dalle manovre degli improvvisati skipper che charterizzano barche per le vacanze senza avere la pratica necessaria per poterlo fare ci allieta il pranzo


Sulla spiaggia del ristorante ci sono una trentina di ciclisti, cosa che ci stupisce anche perché è la massima folla che abbiamo visto fino adesso sull'isola!!!!
Finito di mangiare continuiamo lungo la strada che poi diventa sterrata, nemmeno tanto semplice e inizia anche a salire, non troviamo accessi al mare ne il campeggio segnato sulla cartina, decidiamo quindi di tornare fino all'incrocio con la strada del faro per andare a una spiaggia li vicino


Verso le 6 arriva il momento della salita al 9%, finita la quale prendiamo la sterrata che parte a sinistra, evitandoci di rifare mezzo giro dell'isola e che sembra salire dolcemente, ovviamente non è così e ben presto la pendenza inizia ad aumentare e il fondo di pietre smosse rende prima difficile e poi impossibile la pedalata, bisogna di nuovo spingere...(hike-a-bike...sembra meno faticoso!!!)
La vista sul mare sottostante col sole che sta calando è spettacolare!





Dopo “troppo” tempo arriviamo in vista del “passo” e si può tornare finalmente in sella
Non si tratta in realtà di un passo, anche se siamo a quasi 500 metri di altezza, ma di una biforcazione, sulla quale staziona un pompiere per controllare gli incendi, data la visione di tutta l'isola
Proseguiamo e arriviamo alla strada che porta all'elisuperficie, fortunatamente asfaltata, vista la pendenza e la mancanza di protezioni
Arriviamo velocemente a Ubli, un set da guerra fredda, con gli alloggi della vecchia base militare a caratterizzare pesantemente il luogo
Percorrere la strada per Pasadur con la luce del giorno ci fa apprezzare la bellezza selvaggia del posto
La scelta dove cenare è limitata e i prezzi non si possono proprio dire economici
Lastovo è stata una base militare fino a poco tempo fa, circondata da un mare favoloso ma poco accessibile, non offre molti dei servizi turistici a cui purtroppo ci siamo abituati per cui, per goderne a pieno la selvaggia bellezza, bisogna sapersi adattare

21 Giugno 2017

Primo giorno d'ESTATE!
Giornata mondiale dello Yoga!
...tutte cose che non hanno influenzato minimamente la presenza di vespe alla nostra colazione!!!
Le calette attorno a Pasadur sono facilmente accessibili e sono dotate della stessa favolosa varietà cromatica del resto dell'isola, peccato non aver avuto il tempo per goderne...
Non si può certo dire che all'imbarco del traghetto di Ubli ci sia la stessa confusione incontrata a Split, ci troviamo in compagnia di un camion, 4-5 macchine, 3 moto ed un altro ciclista!
Arrivati a Vela Luka, sull'isola di Korcula, torniamo nel presente: macchine, bar, negozi, ristoranti, gelaterie, turisti, confusione...si tratta sempre di un piccolo paese ma è molto diverso da Lastovo o Ubli!
Mangiamo qualcosa e partiamo alla volta del promontorio a nord ovest di Vela Luka, anche qui gli scorci sul mare sono incredibili ma c'è una pesante edificazione di lusso a fini turistici a sostituire le vecchie case contadine...evidentemente non siamo gli unici estimatori di questo scenario paradisiaco!
Speriamo prima o poi facciano anche le strade!


La sera c'è tanta gente in giro, in porto sono attraccati uno sull'altro 4 barconi per crociere di lusso di oltre 50 metri che diffondono musica per tutto il porto...inutile avere i soldi se non li si possono esibire!
Si vede il fondo del mare anche di notte, alla faccia dell'acqua trasparente!

22 Giugno 2017

Oggi abbiamo in programma la prima pedalata impegnativa di questa vacanza che ci porterà da Vela Luka a Korcula
Cerchiamo di partire presto per evitare il caldo del pomeriggio anche se i 32° del mattino non ci lasciano del tutto indifferenti!
Il navigatore Garmin ci fa divertire anche oggi a causa del settaggio che gli consente di prendere in considerazione anche strade sterrate; su di un isola dove le strade principali non si possono certo dire trafficate, ci troviamo su di una strada parecchio secondaria e ci suggerisce di prendere una sterrata...a prima vista sembrerebbe essere un alternativa interessante, questo fino a quando la traccia nel mondo reale finisce in un prato di cespugli spinosi...è incredibile come una donna possa trovare poco divertente questo genere di svago...seguiamo la traccia virtuale e, sanguinanti, ritroviamo l'asfalto
Raggiungiamo Blato il cui centro è interessante, con un particolare viale alberato, mentre la parte periferica sembra in abbandono
Decidiamo di raggiungere Smokvica per le colline, scelta abbastanza interessante anche se non regala la vista del mare e c'è parecchia salita da fare...
Incontriamo in senso opposto alcuni ciclisti, che fanno parte di un viaggio organizzato con macchina al seguito, c'è poco da dire, salite al 8-9%, affrontate coi bagagli e temperature attorno ai 35° fanno sorgere a tutti il desiderio di bici leggere, bibite ghiacciate etc etc
Fortunatamente ci sono anche delle belle ma troppo corte discese, dei pezzi di bosco ombroso e qua e la si torna anche a vedere il mare



Dopo un lungo susseguirsi di lunghe salite e brevi discese arriviamo a Korcula, splendido paese in stile veneziano







La differenza di confusione vissuta tra Lastovo e Vela Luka si ripropone tra quest'ultima e Korkula, invasa dal turista straniero, locali e ristoranti sono presi d'assalto ed è difficile farsi strada per le strette vie del centro
Riusciamo comunque a trovare uno spazio decoroso dove stendere i nostri teli da mare, in una sorta di spiaggia comunale, piuttosto frequentata, a fianco della piscina e della marina, per cui possiamo godere dello spettacolo delle manovre dei grossi cabinati che la riempono
Korcula si dimostra sicuramente più mondana delle località visitate in precedenza

23 Giugno 2017

Oggi giornata balneare con esplorazione prima verso nord ovest e cioè Kneza, sulla strada per il quale vediamo grossi investimenti edili con case turistiche futuristiche e di gran lusso senza però adeguare tutto il resto...solo i prezzi nei locali sembrano essersi adeguati ai ricconi che un giorno verranno in vacanza qui invece di andare a Saint Tropez o Portofino
A parte le case da ricchi non c'è un granché da vedere, inoltre soffia un fastidioso vento, per cui decidiamo di andare direttamente a Lumbarda, a sud di Korcula, spiaggia di sabbia, con un bel baretto, musica, noleggio SUP, canoa, ombrellone e lettino da spiaggia per pochi euro: il sogno del turista balneare
Nel parcheggio ci sono una cinquantina di bici a pedalata assistita, tutte uguali e tutte quindi con la targhetta del temporaneo utilizzatore, altra declinazione dei viaggi in bici organizzati
Come sempre cercare di togliere la sabbia da tutti i posti in cui si è infilata porta via del tempo, e non riesce mai fino in fondo
La serata è molto meno affollata rispetto a ieri consentendoci così di girare Korcula con molta più tranquillità

24 Giugno 2017

Oggi ci trasferiamo sull'isola di Hvar, partiamo col traghetto delle 9 da Domince e lasciamo Orebic circa alle 9.30, la salita non è terribile ma è molto trafficata, per fortuna non è molto lunga e presto iniziamo la discesa verso Trpanj, dove arriviamo con un discreto anticipo che ci permette di andare a bere qualcosa al bar cercando un po' di refrigerio dal solito insolito caldo

Trpanj
Da Trpanj il traghetto ci porta a Ploce, porto industriale a tutto tondo: petrolio, carbone, container, etc, non si fanno mancare niente!
Arriviamo all'ora di pranzo quindi ci fermiamo a mangiare per evitare di pedalare nelle ore più calde...sembra di essere al ristorante della sauna! O nella sauna...?!??
La Magistrala è molto più trafficata rispetto alle strade delle isole e, ovviamente, non c'è un metro di pianura


Arriviamo a Drvenik attorno alle 15, piuttosto assetati, andiamo a fare il biglietto per Sucuraj e vediamo che stanno caricando velocemente un mini traghetto, fuori orario, andiamo a vedere e siamo i penultimi a salire a bordo con 45 minuti di anticipo rispetto all'orario previsto
Andiamo alla ricerca del bar per toglierci la sete dopo la biciclettata sulla Magistrala, per scoprire amaramente che il mini traghetto ne è sprovvisto come del resto di locali con l'aria condizionata!!!!
Sul mini traghetto, se cerchi refrigerio, stai fresco!!!!




Arrivati a Sucuraj la nostra ospite, Ida, per prima cosa ci offre, fortunatamente, da bere, nonché fichi e scorze d'arancia candite di casa, un benvenuto mai così apprezzato!
La sera ceniamo in uno dei pochi locali che ci sono, apprezzando la calma del luogo dopo la confusione di Korcula
Oggi il caldo si è fatto sentire parecchio e le previsioni meteo danno caldo torrido anche per la giornata di domani, con la tappa più lunga della vacanza, che ci porterà fino a Hvar

25 Giugno 2017

Andiamo a fare colazione in paese e oggi farà caldo, molto caldo!
Partiamo e per fortuna la salita non è tremenda, il traffico è legato agli arrivi dei traghetti per cui concentrato in brevi periodi, si passa per qualche sparuto campo di lavanda, si vedono dei bei scorci di mare e la strada è nettamente meglio dell'ultima volta che siamo passati di qua, per cui arriviamo a Jelsa stanchi ma non stremati, nonostante la temperatura!
Ripartire dopo il buon pranzo e i molti litri di acqua, comunque insufficienti alla reidratazione, è parecchio arduo, e i falsopiani che portano a Starigrad non aiutano
A Starigrad inizia la salita con tratti al 10% che porta al tunnel per il versante meridionale dell'isola e Hvar
Anche oggi il mix caldo, bagagli e pendenza non ci fa divertire, se poi, terminata la salitae arrivati all'imbocco del tunnel, si scopre che è vietato il transito alle bici, le imprecazioni sono d'obbligo
Dopo averlo passato siamo d'accordo che farlo è piuttosto pericoloso, vista la larghezza limitata e l'impossibilità di sorpassare le bici in caso di traffico in entrambi i sensi, per nostra fortuna non abbiamo praticamente incontrato traffico
Ovviamente per andare a prendere il traghetto a Starigrad bisognerà passare per la vecchia strada che scavalca le colline!!!!
Certo che mettere un cartello con tutti i divieti di transito (si, è proibito a parecchi mezzi!) prima dell'incrocio con la vecchia strada eviterebbe una bella fatica/perdita di tempo ai cicloturisti!
Finita la discesa del tunnel si torna al solito trantran delle strade costiere delle isole, 50-100 metri di dislivello in su e 50-100 metri di dislivello in giù...mortificante per dei cicloturisti stanchi, anche per le pendenze che si fanno sentire!


La confusione di Korcula è quasi monacale in confronto a quello che troviamo a Hvar, sembra quasi di essere all'uscita dallo stadio alla fine della partita...e siamo in giugno!!!!
Hvar ha venduto la sua anima al turismo da sballo che tanto appeal ha sulle orde di giovani che invadono i locali e le vie della cittadina, filmandosi per mostrare quanto si sono divertiti, invece di divertirsi veramente, musica che irrompe ad alto volume da ogni locale, ragazze che fanno a gara a chi indossa meno stoffa per attirare l'attenzione dei branchi di ragazzi in preda ai fumi dell'alcool... non sembra poi così male!!!
Un temporale notturno mitiga finalmente la temperatura!

26 Giugno 2017

Giornata balneare!
La colazione al porto di Krizna offre il consueto spettacolo di manovre inesperte da parte dei lupi di mare di giornata, momenti di pura comicità!
Il traffico nel golfo di Hvar è veramente caotico, barche di ogni tipo e dimensione si incrociano senza soluzione di continuità, creando un'onda locale, incrociata, che tanta soddisfazione da ai neo lupi di mare che si sono azzardati a noleggiare un barchino per far parte di questo caos
Al pomeriggio optiamo per una spiaggia più decentrata ma molto più bella




La sera sembra essere addirittura peggio della precedente, con ancora più gente, più ubriachi, meno stoffa...ma è sul serio possibile?!??
...e siamo solo a Giugno

27 Giugno 2017

Si torna a casa!
Partiamo presto e iniziamo la salita che ci porterà a valicare le colline protetti dall'ombra e con una pendenza non particolarmente impegnativa
La salita passa accanto alla discarica di Hvar, odore e spettacolo sono particolarmente sgradevoli, tanto che è proibito fare fotografie!!!
Incontriamo un gruppetto di ciclisti che stanno facendo un viaggio organizzato dalla BackRoad, con furgone al seguito...
Usciti dal tratto alberato il sole inizia a farsi sentire ma finalmente inizia a farsi sentire e vedere anche la lavanda che riempie prepotentemente le nostre narici e i nostri occhi


La visione del mare la sotto vale da sola la pedalata fino a quassù





La discesa, come sempre, è troppo breve
Come percorso è sicuramente più interessante di quello che passa per il tunnel e non è nemmeno tanto più faticoso, anche perché si sale e scende una sola volta, senza fare il continuo su e giù della costa

Sbarcati a Split il “fido” navigatore Garmin ci riporta alla macchina in pochi minuti, il caldo è terribile, sistemiamo tutto e torniamo a casa