mercoledì 5 novembre 2014

Ma che tempo fa?!!?

Partenza con il sole, 20°, pantaloncini corti d'obbligo.
20 km e inizia la pioggia e a fare un po' fresco, siamo pur sempre in novembre...
15' dopo la vestizione da pioggia torna il sole e i 20°: cos' è successo alle stagioni??!?

martedì 26 agosto 2014

Summer holiday-MOUNTAIN

Modificato l'assetto del bagaglio e aggiunto qualche indumento pesante, vista la recente esperienza balneare, siamo partiti alla volta di Kraniska Gora.
Da Sezana abbiamo preso il treno per Most na Soci e da qui abbiamo proseguito verso Tolmin.
Il treno sloveno per le bici è comodo ma bisogna caricarle nell'apposito vano, posto ad una discreta altezza, pur se aiutati dal controllore è meglio scaricare il bagaglio.
Da Tolmin abbiamo seguito la ciclabile segnata sulle carte slovene che corre parallela alla strada normale, pittoresca ma piuttosto stretta e trafficata, stando sulla sponda opposta dell'Isonzo.
La strada passa per alcuni paesetti ed è praticamente priva di traffico.


Giunti al ponte di Napoleone ci siamo fermati a guardare i funamboli del kayak, per continuare poi in discesa, evitando così di passare per Kobarid, costeggiando il fiume fino a trovare una strada bianca che con una salita ci ha fatto sudare parecchio, soprattutto per il clima da foresta amazzonica.


La strada bianca termina sulla strada asfaltata da seguire fino a Trnovo ob Soci, qui si va verso il campeggio posto alla fine del paese e oltrepassato il ponte in cavo d'acciaio, si riprende la “ciclabile”.
La ciclabile qui è messa tra virgolette perché da qui in poi è veramente poco ciclabile, bisogna spingere in salita e qualche chilometro dopo aver incrociato un altro ponte il sentiero è franato, rendendo impossibile il transito con le bici cariche e pericoloso quello a piedi, costringendoci a ritornare fino al suddetto ponte e a riportare sulla strada quasi di peso la bici.
Ovviamente consigliamo di proseguire sulla strada arrivati a Trnovo a meno che non si voglia fare del rafting o provare un kayak...
Un avviso dell'impraticabilità della ciclabile sarebbe stato gradito!







In poco tempo arriviamo a Bovec dove passiamo la notte.
Bovec è un piccolo centro che ha molte scuole di kayak, rafting, idrospeed e tutto quello che possa produrre adrenalina e che si possa praticare in questa valle.
Il giorno dopo proseguiamo verso il passo del Predil, più basso e con minor pendenza rispetto al Vrsic.




La strada che scende dal passo ha una splendida vista sul lago del Predil.
Arrivando da questa parte non ci sono indicazioni per la ciclabile Alpe Adria che alla fine troviamo lo stesso seguendo le indicazioni delle carte slovene; dovrebbe comunque essere sufficiente seguire le indicazioni stradali per Kraniska Gora trovando poi i varchi per la ciclabile.
L'Alpe Adria è tutta asfaltata per cui è frequentata da ogni tipo di utente: dai bambini con la bici con le rotelle ai “professionisti”, per lo più di una certa età, che sfrecciano a 50 all'ora con le loro specialissime, sgridando chi non cede il passo con la dovuta celerità...
Questa ciclabile passando in mezzo a boschi e offre vari servizi di ristorazione e alloggio, più numerosi dal lato sloveno, fino al bike park di Kraniska Gora.
Abbiamo approfittato del bel tempo trascorso in questa località per delle piccole gite nei dintorni ricchi di carrarecce più o meno semplici ma spesso con un rifugio/ristorante dove potersi rifocillare.



...dopo un bel giro in bici...


...un po' di refrigerio...


...e un po' di relax!

Abbiamo scelto la ciclabile Alpe Adria per il ritorno a casa. Il percorso è spettacolare fino a Valbruna, dove iniziano i viadotti dell'autostrada, facendole perdere parecchio del suo fascino fino a Pontebba.
A Pontebba inizia la parte più caratteristica della ciclabile che sfrutta le gallerie e i ponti della vecchia ferrovia, regalando scorci indimenticabili, assieme a passaggi piuttosto ripidi per entrare/uscire dal vecchio percorso ferroviario.
A Resiutta finisce il percorso segnato in modo impeccabile e inizia un percorso accennato, con adesivi poco più grandi di un francobollo, che ci conducono con un po' di fortuna fino a Carnia, dove la mia dolce metà sceglie di finire la gita in bici per provare il treno, che risulta essere nuovo e molto pratico per il trasporto delle bici, ogni tanto qualche sorpresa positiva ci vuole...
Ogni medaglia ha l'altra faccia e qui abbiamo la stazione ad alta automazione con nessun essere vivente presente, nessun gabinetto, nessuna fontanella...
Il mio viaggio solitario continua per strada, vedo un adesivo/francobollo a Udine e nessun altro segno della ciclabile.
Il caldo della pianura non è divertente ma la mancanza di pendenze fa si che la pedalata non sia mai dura.
Conto di tornare a cercare la ciclabile con un paio di occhiali da vista in modo da non farmi sfuggire le indicazioni...


Summer holiday-SEA

Dopo aver visto Silba (HR) e il suo mare, dal traghetto, questa primavera, l'abbiamo scelta come meta delle nostre vacanze estive, dedicate al riposo/sole/mare.
Per ritornarci  bisogna passare per Cres e Mali Losinj, da dove parte il traghetto.
Durante il periodo estivo il traghetto parte ogni giorno, semplificando di molto la programmazione del viaggio. Il percorso che abbiamo scelto passa da Kozina verso Opatija, per poi seguire la costa verso sud, fino a Brestova e il traghetto per Cres.
Tale scelta si è rivelata infelice a causa dell'intenso traffico di mezzi pesanti e del poco interesse che i loro "piloti"mostrano per i ciclisti.
Fortunatamente la maggior parte dei camion entra in autostrada appena arrivati in Croazia. 
Opatija e la costa sono spettacolari e vale sempre la pena passarci, nonostante i continui saliscendi.
Tra Brestova e Porozina sono in servizio traghetti più grandi ma con meno corse rispetto ad una volta a meno che non ci sia molto traffico, con partenze più frequenti senza rispettare gli orari.
La salita da Porozina è sempre stretta, con un brutto asfalto, trafficata e piuttosto lunga, per fortuna, una volta scollinato, la strada migliora e ci si può rilassare e si può godere in santa pace delle bellezze dell'isola. Abbiamo passato la notte a Cres, brulicante del turismo estivo. Il giorno successivo siamo partiti per Mali Losinj, la salita di Cres è particolarmente brutta con lavori in corso, è stretta, con un asfalto terribile ed è molto trafficata, ancora prima di scollinare inizia il tratto nuovo che ci fa tornare il sorriso.


La "sella" di Porozina


Verso Osor

Silba è un'isola spartana dove non c'è la necessità di esibire opulenza, dove la gente gira in costume da bagno e ciabatte ma anche dove quasi ogni sera in uno dei bar c'è musica dal vivo, dove ci sono ristoranti e pizzerie, negozi per alimentari e c'è pure il festival del cinema di Silba...


Il contatto col mondo


L'ambulanza

Uno dei lati positivi di Silba è il divieto di traffico per qualsiasi mezzo a motore e, come abbiamo scoperto dopo aver prenotato, anche per le bici, cosa che di fatto non pesa, viste le dimensioni dell'isola e la tipologia di strade e sentieri.


In giro per l'isola

Altro lato positivo è il mare, col fondale di sabbia o sassi bianchi con relativi splendidi colori.


Sotorisce


Pernastica


Pernastica


Dobra Voda


Mavrova


Sv Ante

Non siamo stati fortunati, meteorologicamente parlando, con vari temporali e 2 giorni di tempeste in successione, con case, locali, sentieri allagati...su di un isola che normalmente vive il problema della siccità!


"sentiero" per Dobra Voda





Il tipico turista dell'isola si sposta con la barca per cui le spiagge sono poco curate e molte sono coperte di alghe che si seccano al sole (?) e piene di rifiuti portati dalle mareggiate.


Anche le previsioni per il rientro non davano grosse speranze per il ritorno per cui, dopo una notte di ressa turistica a Cres, abbiamo scelto la strada per Lupoglav e Buzet.
Fino a Lupoglav la temperatura attorno ai 30° non ci è stata molto di aiuto, giunti lì e atteso al coperto la fine del temporale e relativa grandinata siamo ripartiti verso Buzet con una leggera pioggerellina, presto cessata, ed una gradevole temperatura di 24°, tutta un'altra storia.


venerdì 11 luglio 2014

Istria, paradiso della bici o quasi

Abbiamo a approfittato di un weekend lungo per mettere alla prova un nuovo assetto delle bici in vista delle prossime vacanze estive,  tornando nuovamente a fare la Parenzana.

Le novità trovate in Parenzana sono notevoli: la prima è la presenza del cartello delle ciclabili europee (www.eurovelo.org), con l'indicazione della ciclabile Gibilterra -Atene, che passa ovviamente anche per Trieste dove, già è difficile trovare qualche cartello dei "percorsi ciclabili" locali, immaginarsi di quelli delle ciclabili europee...

La seconda novità,  sicuramente più interessante da un punto di vista turistico, è il trenino su ruote messo in servizio tra Motovun e Vizinada e il conseguente riutilizzo dell'ampio spazio della vecchia stazione di Rakotule con chioschi enogastronomici e relativi tavoli, sedie e ombrelloni.

Il minimo disagio provocato dal doversi fermare se si dovesse incontrare il trenino è ampiamente compensato dalla possibilità di un ristoro e dal notevole miglioramento del fondo stradale di questo tratto.

Le informazioni sul trenino si possono trovare su:

www.parenzana.hr

Il progetto Parenzana ci sta molto a cuore vista la partenza da Trieste, ma non è l'unico intrapreso dai croati per favorire noi ciclisti.

L'Istria è stata divisa in 6 zone e sono stati segnati chilometri di ciclabili le cui mappe si trovano esposte lungo i percorsi stessi e, gratuitamente, in formato cartaceo, negli uffici turistici.

Le mappe sono divise tra strada e fuoristrada, ma la maggior parte di ciclabili vere e proprie sono sterrate.

Sono nati anche i Bike&Bed e i Bike Hotels con servizi specifici per noi ciclisti.

Le informazioni su quanto riguarda il mondo bici in Istria le trovo sempre sul solito sito:

www.istria-bike.com

Fino a qui i motivi che hanno fatto diventare l'Istria un paradiso per la bici, visto che per il mare lo era già,  andiamo a vedere adesso i motivi del "quasi" del titolo.

Il primo è la qualità dei fondi stradali che limitano l'utilizzo di bici diverse dalle mountain bike.

Il secondo "problema" riguarda i segnali, messi per seguire il percorso in una sola direzione senza indicazioni per chi volesse tentare il senso opposto.

Certo si possono usare i segnali "contromano", ma non sempre la cosa è immediata.

Riepilogando, se cercate il paradiso bici+mare, prendete una mountain bike e andate in Istria.


Assetto bike packing


Cartello eurovelo/parenzana/ciclabili croate


Le saline di Secovlje


La parenzana corre parallela alla strada tra Secovlje e Buje


A Livade guardando Motovun


Promontorio di Savudrija





Piran visto dal promontorio di Savudrija

mercoledì 28 maggio 2014

Ciclabile del Quarnero 2014

APRILE-MAGGIO 2014

Non fatevi illusioni, una ciclabile del Quarnero per il momento non esiste, esistono si dei pezzi di ciclabile su Krk e Rab ma niente di più, l'idea vera della nostra "ciclabile" è quella di sfruttare gli spostamenti via mare per evitare la Magistrala, spettacolare quanto pericolosa strada costiera croata.
Per non perdere l'abitudine siamo partiti prendendo la ciclabile con rotta Opatija, attraverso le strade deserte e sterrate della ciceria, scampando ad attacchi di cani e a sterrate più tecniche del previsto.
A Opatija abbiamo trovato l'imponente hotel Imperial, dove abbiamo potuto/dovuto fare il nostro primo red carpet ciclistico per poter sistemare le bici per la notte, queste si sono soddisfazioni...
Il secondo giorno prevedeva l'arrivo a Baska sulla parte sud di Krk, da dove una volta partiva il traghetto per Lopar su Rab, traghetto che ora si prende a Valbiska, tagliando di fatto Baska fuori dal flusso del turismo di passaggio.
Il passaggio sul ponte tra il continente e Krk è interessante, peccato si debba usare il passaggio pedonale, insufficiente per un transito pedalato con portapacchi e borse.
Come sempre ci siamo tenuti su strade secondarie passando sulla parte orientale dell'isola.
Il passo per arrivare a Baska non perdona, sono circa 300 metri di dislivello, ma su di una salita di discreta pendenza (circa 10%) senza tante curve e con un notevole traffico veicolare, molto meglio la salita dal versante opposto, le discese sono belle a prescindere...
Il terzo giorno abbiamo rifatto il passo dal versante più interessante e siamo passati per la ciclabile di Krk per arrivare a Valbiska dove abbiamo preso il traghetto per Lopar.

per informazioni: www.lnp.hr

Da Lopar parte una ciclabile ancora in costruzione verso Rab.
Il quarto giorno abbiamo fatto un bel giro dell'isola ancora in un letargo pre stagione turistica.
Esiste un servizio di traghetto per le persone e le bici, non molto frequente in questo periodo ma che diventa giornaliero durante la stagione estiva, tra Rab e Lun sull'isola di Pag.

per informazioni: www.rapska-plovidba.hr o presso l'ufficio informazioni di Rab

Il quinto giorno non essendoci il traghetto abbiamo preso un taxi boat che in una quarantina di minuti ci ha traghettato sull'altra sponda: l'isola di Pag.
Presso Lun abbiamo visitato il giardino degli olivi dove si trova un olivo che ha circa 1600 anni!
Arrivati a Novalja l'abbiamo vista ingrandita rispetto a pochi anni fa: evidentemente la trasgressione attira un notevole numero di turisti e i relativi soldi...
Pag è un paesino che lascia qualche interrogativo, strutture imponenti in totale degrado da una parte del ponte e alberghi lussuosi dall'altra?!??
Il sesto giorno siamo arrivati a Zadar dove abbiamo dormito in pieno centro città vecchia, luogo molto frequentato e di notevole vitalità.
Il giorno successivo abbiamo continuato a gironzolare per la città da veri turisti.
L'ottavo giorno abbiamo preso il traghetto che, una volta alla settimana in questo periodo, ogni giorno in stagione estiva, unisce Zadar a Mali Losinj, passando per Ist, Olib, Silba e Premantura.

per informazioni: www.jadrolinija.hr

Partendo una volta alla settimana questo traghetto diventa il punto di raduno dei ciclisti che passano da queste parti e vogliono evitare la Magistrala, abbiamo avuto così modo di conoscerne qualcuno tra cui due ciclo viaggiatori piuttosto seri, che hanno girato parecchio impegnati, con la figlioletta di neanche un anno, sulla Atene-Colonia, per qualche ispirazione andate pure sul loro sito:

www.travelnerd.eu

Dal traghetto ci siamo entusiasmati per le piccole isole che si toccano, prive di traffico veicolare e dove l'acqua è limpida e di un bel turchese: torneremo!
Arrivati a Mali Losinj con un'ora di ritardo abbiamo incontrato altri ciclisti impegnati sulla rotta opposta, del resto chi viaggia deve passare per certi punti, è ovvio, ma fanno lo stesso una strana sensazione questi incontri fugaci, con tante informazioni da scambiare e insufficiente tempo per farlo.
Preparate le bici abbiamo fatto una tirata fino a Cres dove ci aspettavano per cena.
Il nono giorno siamo ritornati in Istria puntando verso Motovun, passando per Pazin, anche questa volta scampando agli attacchi dei cani lasciati liberi.
Motovun è molto particolare e mi piace sempre passarci.
Il decimo giorno ci attendeva la Parenzana, segnata notevolmente dalle piogge, con molto fango e pozzanghere, una Parenzana che non avevamo mai visto in queste condizioni.
Sono stati 10 giorni molto interessanti, segnati in parte dalla pioggia, ma che hanno mostrato comunque qual è il vero fascino della bicicletta: la libertà.








Baska


Il passo verso Baska


Traghetto per Lopar



Rab














...1600 anni e non sentirli!






...the road to "MOVIDA"!








Pag












Zadar






Il corteo del 1° Maggio


Il verde in città


Vestigia veneziane


Giorni piovosi




Il celebre tramonto di Zadar





...7 ore + 1 di ritardo sono lunghette!



I grifoni di Cres







Motovun




La "solita" Parenzana