22 Aprile
2017 San Colombano al Lambro-Alessandria (Torino)
Sulla carta
Pavia dista una trentina di chilometri di strada trafficata oppure
quelli che saranno più di 55 chilometri di ciclabile, ampiamente
sterrata, senza segnaletica se non brevemente nella prima parte
ancora condivisa con la via Francigena
Incontro un
po' di “pellegrini” a piedi e un cicloturista, evidentemente non
è la stagione per affrontare questo percorso in bici
Il percorso
alterna sterrate a strade poco trafficate e poi, in seguito ad
un'altra deviazione per lavori in corso, sono costretto a tornare
sulla strada normale, rendendomi conto che, in fondo in fondo, lo
sterrato non è poi così male...
A Pavia si
passa brevemente per il particolare centro, sarebbe bello potergli
dedicare cinque minuti per una visita veloce e invece imbocco il
ponte coperto sul Ticino e proseguo verso il Piemonte
Ora la
ciclovia inizia a incrociare più di una strada pesantemente
trafficata, da attraversare velocemente, sperando non ci siano i
coccodrilli del Serengeti....
Nemmeno qui
sono stati fatti grossi investimenti per attirare i cicloturisti,
pericolosi attraversamenti di strade trafficate, strade sterrate
piene di buche o con il fondo di sassi di fiume e sabbia... più che
attirarli si cerca di mandarli via...
Una volpe
attraversa la strada scappando proprio davanti alla mia ruota...
Ad un certo
punto è il momento di puntare su Alessandria per prendere il treno e
raggiungere la compagnia a Torino
Lascio
l'incarico al GPS che mi porta sulla sponda destra e mi fa
raggiungere Valenza per la ciclovia destra del Po,
finalmente collinosa, per poi scendere ad Alessandria
Qui il GPS,
che ogni giorno aveva dato l'avviso di batteria scarica pur
portandomi lo stesso a destinazione, si spegne, cosa imbarazzante per
il GPS top della gamma Garmin in ambito escursionistico, forse
sarebbe meglio togliere qualche inutile funzione e garantire
un'autonomia sufficiente per almeno una giornata in bici...con quello
che costa!
Potrebbe
anche bastare posizionare la presa micro USB in modo che, dovendolo
alimentare per sostenere l'autonomia limitata, non interferisca col
manubrio quando il GPS è posizionato sul suo costoso supporto
dedicato...
Consultando
il telefonino, con una semplice app gratuita, raggiungo comunque la
stazione e da qui in meno di un'ora sono a Torino
Approfitto
del viaggio per ricaricare il GPS che mi porta preciso a
destinazione...forse invece di spegnerlo durante le soste avrei
dovuto ricaricarlo?!??
Le otto ore
in bici di oggi sono state abbastanza pesanti per il pessimo fondo
sterrato e il solito vento contrario Come previsto sarebbero serviti
almeno sei giorni per un viaggio veloce, senza divagazioni
turistiche, anche se la quantità e soprattutto la qualità dello
sterrato sono state una grossa sorpresa
La mancanza
di segnaletica in Lombardia rallenta notevolmente il ritmo, senza un
GPS le soste per orientarsi sarebbero state infinite, non credo che
chi gira in bicicletta lo faccia per passare il tempo a cercare la
strada ma penso lo faccia per trovarla e percorrerla!!!!
Viaggiare,
molto spesso da solo, sull'argine, sopra la campagna, con i propri
pensieri, senza preoccuparsi troppo del traffico, è stata
sicuramente la parte migliore del viaggio
Ovviamente
avere del tempo in più, da poter dedicare alla visita delle città
che si sfiorano, a gustare la buona cucina locale e la mia compagna
per apprezzare tutto ciò assieme, avrebbero reso il viaggio più
appagante... ma è andata così...
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