mercoledì 3 maggio 2017

KOBARID 29-30 Aprile 2017

Andata

La filosofia delle micro avventure in bici, che tanto successo riscuote nei paesi anglosassoni, principalmente perché a “misura” di ognuno, è la base intellettuale che supporta queste nostre brevi uscite del fine settimana, non che ce ne fosse bisogno... basta pedalare!
Questa volta siamo ritornati a Kobarid, risalendo l'Isonzo e tutti gli scenari che 100 anni fa sono stati teatro della prima guerra mondiale
La brevità del viaggio consente l'assetto bikepacking, anche se in realtà c'è gente che fa il giro del mondo così....
La differenza di conduzione della bici rispetto alla scorsa settimana, con portapacchi e borsoni, è stridente, soprattutto per il bilanciamento, che non fa percepire o quasi differenze con la bici scarica
Molto più piacevole!
L'altro lato della medaglia è costituito dai limiti di volume/peso trasportabile...la regola resta però sempre la stessa: meno peso più divertimento!!!!


L'appuntamento tra ciclisti e treno-ciclisti è alla stazione ferroviaria di Gorizia
E' forse inutile ribadire quanto la possibilità di portare, magari un giorno in modo più semplice di quello attualmente disponibile sulla maggior parte dei treni, la propria bici sul treno, ampli enormemente le possibilità turistiche del nostro mezzo di locomozione
Il GPS oggi è stato perfetto a Gorizia, consentendomi di raggiungere prima la stazione e poi Solkan, punto di partenza della ciclabile, in un lampo
La finestra di sole a nostra disposizione segue una serie di giornate da 6/8 gocce sulle previsioni meteo, come già si vede sul mare, con zone verde chiaro in corrispondenza delle foci dei fiumi, e che diventa ancora più evidente una volta arrivati sull'Isonzo, color caffellatte e con una portata d'acqua impressionante



La strada non è una novità, è solo molto più frequentata da ciclisti e l'Isonzo offre un'immagine molto meno placida del solito, altre differenze non ce ne sono, a parte forse un elevato numero di neonati portati in giro in carrozzella tra Tolmin e Kobarid...che si siano messi tutti d'accordo?!??







La brevità della biciclettata ci regala del tempo da passare a zonzo per Kobarid, più frequentata del solito, con scolaresche, motociclisti e gruppi di persone venute a godere delle mille possibilità che offre questa splendida valle, kayak, rafting, camminate, scalate, zip-line etc etc
Fedrig, il luogo dove pernottiamo, al pianterreno è una pizzeria, quindi non dobbiamo spostarci molto per la cena!
Da fare attenzione quando si ordina la pizza perché già quella piccola è più grande delle nostre!

Ritorno

Torniamo seguendo la strada lungo il Natisone, molto frequentata dagli austriaci, oggi come ieri
Il paesaggio si distingue nettamente da ieri, la strada alberata offre un rifugio ombroso piacevole nei mesi caldi, parecchio inutile oggi!
Le acque del Natisone, nonostante le piogge, sono molto limpide
Si prosegue principalmente in leggera discesa col Matajur che svetta alle nostre spalle
Come ieri a sorprendermi furono le numerose carrozzelle dei neonati, oggi mi sorprende l'incredibile quantità di moto BMW GS Adventure, neanche fosse un raduno monotematico, tutte coi lori fari supplementari belli accesi
Non so che conclusioni sociologiche si possano trarre da queste così diverse insolite frequenze di mezzi a 2 e 4 ruote e, sinceramente, non me ne preoccupo, anche se ovviamente si notano
Arriviamo velocemente a Cividale che ci accoglie nella sua veste domenicale e di mercato, con un'animazione da dì di festa, ci fermiamo quindi al bar per assistere allo struscio locale, approfittando per una merenda, dettata dalla golosità e sicuramente non dalla necessità, vista l'abbondante colazione fatta
Usciti dalla confusione lascio sfogare il GPS che ci porta sulla ciclabile di Corno di Rosazzo, passando per strade secondarie e vigne, rese fangose dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi



Tra una vigna e l'altra arriviamo a Bosco Romagno proprio all'ora di pranzo, ci fermiamo perciò ad un tavolo del bel parco attrezzato, per mangiare finalmente qualcosa...


L'uscita da Bosco Romagno però non è delle migliori, inizia con una salita dal fondo smosso che giunge fino ad uno smottamento che si è mangiato una quarantina di metri di sentiero, vado in avanscoperta nel fango e vedo che si può proseguire, trasciniamo quindi le bici sulla colata di fango, cercando di non sprofondare troppo, e riprendiamo la traccia GPS
Percorriamo qualche decina di metri e di nuovo le indicazioni diventano poco chiare...in realtà le indicazioni sono fin troppo chiare, bisogna scendere dalla collinetta dove ci troviam per quello che si intuisce doveva essere un sentiero e che la pioggia ha reso irriconoscibile, però laggiù c'è l'asfalto quindi, in qualche modo, dobbiamo scendere...
Due cani di una Cantina/villa vicina ci vengono incontro abbaiando, ma senza mostrare grossa aggressività, per fortuna!
Siamo ora nella zona di Dolegna, dove le Cantine raggiungono le dimensioni di palazzotti feudali, evidentemente il business del vino funziona


Da Cormons lascio riposare il GPS e in poco tempo siamo a Monfalcone dove c'è nuovamente la divisione tra chi va in treno e chi prosegue in bici
La splendida giornata di sole intasa come al solito la riviera barcolana e la bicicletta diventa un modo per viaggiare più veloce...


Questo percorso è fattibile anche in giornata e offre una serie di scorci paesaggistici molto belli, tra fiumi, montagne, Collio e relative Cantine, è quindi assolutamente da fare!

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