Andata
La filosofia delle micro avventure in
bici, che tanto successo riscuote nei paesi anglosassoni,
principalmente perché a “misura” di ognuno, è la base
intellettuale che supporta queste nostre brevi uscite del fine
settimana, non che ce ne fosse bisogno... basta pedalare!
Questa volta siamo ritornati a Kobarid,
risalendo l'Isonzo e tutti gli scenari che 100 anni fa sono stati
teatro della prima guerra mondiale
La brevità del viaggio consente
l'assetto bikepacking, anche se in realtà c'è gente che fa il giro
del mondo così....
La differenza di conduzione della bici
rispetto alla scorsa settimana, con portapacchi e borsoni, è
stridente, soprattutto per il bilanciamento, che non fa percepire o
quasi differenze con la bici scarica
Molto più piacevole!
L'altro lato della medaglia è
costituito dai limiti di volume/peso trasportabile...la regola resta
però sempre la stessa: meno peso più divertimento!!!!
L'appuntamento tra ciclisti e
treno-ciclisti è alla stazione ferroviaria di Gorizia
E' forse inutile ribadire quanto la
possibilità di portare, magari un giorno in modo più semplice di
quello attualmente disponibile sulla maggior parte dei treni, la
propria bici sul treno, ampli enormemente le possibilità turistiche
del nostro mezzo di locomozione
Il GPS oggi è stato perfetto a
Gorizia, consentendomi di raggiungere prima la stazione e poi Solkan,
punto di partenza della ciclabile, in un lampo
La finestra di sole a nostra
disposizione segue una serie di giornate da 6/8 gocce sulle
previsioni meteo, come già si vede sul mare, con zone verde chiaro
in corrispondenza delle foci dei fiumi, e che diventa ancora più
evidente una volta arrivati sull'Isonzo, color caffellatte e con una
portata d'acqua impressionante
La strada non è una novità, è solo
molto più frequentata da ciclisti e l'Isonzo offre un'immagine molto
meno placida del solito, altre differenze non ce ne sono, a parte
forse un elevato numero di neonati portati in giro in carrozzella tra
Tolmin e Kobarid...che si siano messi tutti d'accordo?!??
La brevità della biciclettata ci
regala del tempo da passare a zonzo per Kobarid, più frequentata del
solito, con scolaresche, motociclisti e gruppi di persone venute a
godere delle mille possibilità che offre questa splendida valle,
kayak, rafting, camminate, scalate, zip-line etc etc
Fedrig, il luogo dove pernottiamo, al
pianterreno è una pizzeria, quindi non dobbiamo spostarci molto per
la cena!
Da fare attenzione quando si ordina la
pizza perché già quella piccola è più grande delle nostre!
Ritorno
Torniamo seguendo la strada lungo il
Natisone, molto frequentata dagli austriaci, oggi come ieri
Il paesaggio si distingue nettamente da
ieri, la strada alberata offre un rifugio ombroso piacevole nei mesi
caldi, parecchio inutile oggi!
Le acque del Natisone, nonostante le
piogge, sono molto limpide
Si prosegue principalmente in leggera
discesa col Matajur che svetta alle nostre spalle
Come ieri a sorprendermi furono le
numerose carrozzelle dei neonati, oggi mi sorprende l'incredibile
quantità di moto BMW GS Adventure, neanche fosse un raduno
monotematico, tutte coi lori fari supplementari belli accesi
Non so che conclusioni sociologiche si
possano trarre da queste così diverse insolite frequenze di mezzi a
2 e 4 ruote e, sinceramente, non me ne preoccupo, anche se ovviamente
si notano
Arriviamo velocemente a Cividale che ci
accoglie nella sua veste domenicale e di mercato, con un'animazione
da dì di festa, ci fermiamo quindi al bar per assistere allo
struscio locale, approfittando per una merenda, dettata dalla
golosità e sicuramente non dalla necessità, vista l'abbondante
colazione fatta
Usciti dalla confusione lascio sfogare
il GPS che ci porta sulla ciclabile di Corno di Rosazzo, passando per
strade secondarie e vigne, rese fangose dalle abbondanti piogge dei
giorni scorsi
Tra una vigna e l'altra arriviamo a
Bosco Romagno proprio all'ora di pranzo, ci fermiamo perciò ad un
tavolo del bel parco attrezzato, per mangiare finalmente qualcosa...
L'uscita da Bosco Romagno però non è
delle migliori, inizia con una salita dal fondo smosso che giunge
fino ad uno smottamento che si è mangiato una quarantina di metri di
sentiero, vado in avanscoperta nel fango e vedo che si può
proseguire, trasciniamo quindi le bici sulla colata di fango,
cercando di non sprofondare troppo, e riprendiamo la traccia GPS
Percorriamo qualche decina di metri e
di nuovo le indicazioni diventano poco chiare...in realtà le
indicazioni sono fin troppo chiare, bisogna scendere dalla collinetta
dove ci troviam per quello che si intuisce doveva essere un sentiero
e che la pioggia ha reso irriconoscibile, però laggiù c'è
l'asfalto quindi, in qualche modo, dobbiamo scendere...
Due cani di una Cantina/villa vicina ci
vengono incontro abbaiando, ma senza mostrare grossa aggressività,
per fortuna!
Siamo ora nella zona di Dolegna, dove
le Cantine raggiungono le dimensioni di palazzotti feudali,
evidentemente il business del vino funziona
Da Cormons lascio riposare il GPS e in
poco tempo siamo a Monfalcone dove c'è nuovamente la divisione tra
chi va in treno e chi prosegue in bici
La splendida giornata di sole intasa
come al solito la riviera barcolana e la bicicletta diventa un modo
per viaggiare più veloce...
Questo percorso è fattibile anche in
giornata e offre una serie di scorci paesaggistici molto belli, tra
fiumi, montagne, Collio e relative Cantine, è quindi assolutamente
da fare!
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